La vita dei paesi costieri di Trabia e Termini Imerese è stata animata, ieri, da una caccia all’uomo dei carabinieri che è terminata in mare.
Alle 5 del pomeriggio al pronto intervento dei militari è giunta la segnalazione di un’evasione dal carcere termitano “Cavallacci”. Scatta il piano di ricerca. Vengono controllate, a piedi e in borghese, le vie intorno all’istituto penitenziario, viene presidiata la vicina stazione di Trabia, gli svincoli autostradali, tratti della strada statale. Il messaggio è chiaro: “Si cerca un giovane ventenne con una magia bianca, pinocchietto di jeans, e un grosso tatuaggio sul braccio”. Ricerche che trovano i primi riscontri proprio alla stazione di Trabia, mentre nel paese è un andirivieni di gazzelle e militari. Il giovane evaso, alla vista dei carabinieri, si butta giù dalla sopraelevata in cui è piazzata la stazione, atterrando nella statale che scorre sotto. Parte una caccia a piedi fra la vegetazione e i villini a ridosso della costa, nella zona della tonnara. Viene battuto tutto il litorale, comprese le stanze buie del castello Lanza. Sembrava sparito nel nulla quando, mirando all’orizzonte del mare, i carabinieri notavano una sagoma che, a nuoto, si trovava a circa cento metri dalla costa. Non poteva che essere lui. Così i carabinieri, con un motovedetta, l’hanno raggiunto in mare e dato fine alla rincorsa.
Il protagonista della fuga è Antonino Tutone, 20 anni, di Misilmeri, in manette per reati contro il patrimonio. Dopo essere stato portato nel nosocomio locale per le cure del caso, è stato riportato al “Cavallacci”. Il tentativo di Tutone, dunque, non è andato a segno, ma almeno potrà raccontare ai suoi compagni di cella che questa estate lui il bagno a mare l’ha fatto.