Ex Blutec, via al rilancio con l'accordo quadro: salvati 540 lavoratori

Ex Blutec, via al rilancio con l’accordo quadro: salvati 540 lavoratori

Intervengono Schifani, Urso, Tamajo e i sindacati
L'EX FIAT
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PALERMO – È stato firmato l’accordo quadro per la salvaguardia dei lavoratori ex Blutec e il rilancio dello stabilimento ex Fiat di Termini Imerese tra la Regione siciliana, il ministero dello Sviluppo Economico, l’Inps, le principali organizzazioni sindacali e l’azienda Pelligra, che si è impegnata a guidare il processo di reindustrializzazione del sito produttivo.

Ex Blutec, cosa prevede l’accordo

L’intesa prevede diverse misure a tutela dei lavoratori, tra cui la continuità occupazionale, la protezione sociale attraverso il sostegno dell’Inps, e un impegno concreto da parte della Regione e del ministero dello Sviluppo Economico per supportare il piano di rilancio mediante investimenti mirati e agevolazioni. Sono stati stabiliti tempi precisi per l’attuazione delle misure previste e un sistema di monitoraggio continuo per garantire l’avanzamento delle attività.

L’accordo prevede, infatti, l’assunzione da parte di Pelligra di 350 dipendenti, ai quali sarà garantita la possibilità di accedere al piano di riqualificazione e formazione professionale utile per l’attuazione del piano industriale del nuovo investitore. Gli altri 190, rimanendo in capo all`amministrazione straordinaria, potranno beneficiare della sopensione a partire dal primo gennaio 2025.

Ex Blutex, le parole di schifani

“Con la firma dell’accordo quadro per lo stabilimento industriale di Termini Imerese si risolve definitivamente, dopo più di 12 anni, una vicenda per la quale il mio governo si è impegnato sin dal primo giorno. Un esito positivo al quale abbiamo lavorato costantemente”. Commenta soddisfatto il presidente della Regione Renato Schifani.

“Fondamentale è stata, in ultimo, la riprogrammazione del piano per l’occupabilità in Sicilia – continua Schifani -, approvata nel corso dell’ultima giunta, che destina 30 milioni di euro del Fondo sociale europeo per la chiusura della vertenza. Risorse che saranno utilizzate per l’accompagnamento all’esodo di quanti non transiteranno nel gruppo Pelligra e per la riqualificazione dei 350 lavoratori che saranno, invece, impiegati nello stabilimento”.

“Sono molto soddisfatto di questo risultato, condiviso anche a livello nazionale – prosegue il governatore – perché da oggi non solo restituiamo serenità e fiducia nel futuro a centinaia di lavoratori ex Blutec, ma diamo il nostro contributo per l’avvio di una nuova stagione industriale fondata sul polo che si trova alle porte del Palermitano. Un momento storico – conclude – che avrà importanti e positive ricadute per tutto il tessuto economico e sociale del territorio”.

Interviene Tamajo

“Questo importante accordo segna una svolta decisiva in una vertenza che ha coinvolto centinaia di lavoratori e le loro famiglie per oltre 13 anni. Dal primo giorno del mio insediamento, ho lottato insieme ai lavoratori per riportare l’attenzione sulla vertenza ex Blutec”, dice l’assessore regionale alle Attività produttive in Sicilia, Edy Tamajo.

“Oggi, con la condivisione dell’accordo quadro tra tutti i protagonisti coinvolti, si mette finalmente fine, alle false promesse che durano da ben 13 anni. Questo accordo non è solo una vittoria per i lavoratori, ma un passo importante per il rilancio economico della nostra Sicilia – prosegue – Le porte del mio assessorato resteranno sempre aperte a chi vuole combattere per il progresso della nostra Isola, perché credo fermamente che solo con la collaborazione e l’impegno di tutti, potremo costruire un futuro migliore per la nostra terra”.

Urso: “Salvi 540 lavoratori”

“Una svolta storica per la Sicilia, la conferma che siamo sulla strada giusta per la rinascita industriale del Paese”. È quanto rileva il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, commentando l’accordo quadro.

Urso ringrazia le forze sindacali “di aver creduto nella azione del governo” e assicura che “nessuno resterà indietro. Termini Imerese sarà un modello di quel che insieme faremo in questa legislatura per riaffermare il ruolo dell’impresa e del lavoro italiano”.

“Sin dal primo giorno della legislatura ci siamo impegnati tra molti scetticismi e qualche incomprensione – prosegue Urso -, per imprimere una svolta in quello che era considerato il simbolo della crisi industriale del Paese, con oltre dodici anni di cassa integrazione, ma ci siano riusciti anche grazie al supporto del presidente della Regione, Renato Schifani”.

Il ministro sottolinea che si tratta di “un altro ottimo segnale per la nostra Sicilia che ora può fare affidamento su tre grandi poli di sviluppo industriale: sul petrolchimico di Priolo-Augusta che abbiamo salvaguardato mettendo in sicurezza l’Isab di Priolo; sul grande polo dell’Etna Valley, con gli investimenti di StMicroeletrronics e di 3Sun dell’Enel, e ora anche su Termini Imerese che ha tutte le condizioni per diventare un polo produttivo logistico e portuale”.

Albano: “Fine della crisi occupazionale”

“L’accordo siglato oggi sancisce la definitiva risoluzione della crisi occupazionale del sito ex Blutec di Termini Imerese e avvia con il gruppo Pelligra un percorso che, siamo fiduciosi, potrà definitivamente riqualificare l’intera area”. Lo dice l’assessore regionale al Lavoro Nuccia Albano.

“Dopo oltre 12 anni – prosegue Albano – si chiude una vicenda che ha coinvolto centinaia di lavoratori e le loro famiglie. Da quando ci siamo insediati, abbiamo cercato di mettere fine al precariato, intervenendo su numerose vertenze, dagli Asu agli ex Pip e, oggi, diamo una risposta agli oltre 500 dipendenti ex Blutec”.

“Negli ultimi mesi abbiamo – aggiunge ancora – intensificato gli sforzi e con il mio staff, che ringrazio, siamo riusciti a trovare una soluzione, assicurando a 183 lavoratori il prepensionamento e ad altri 350 un nuovo futuro occupazionale con il gruppo Pelligra. Abbiamo sempre detto che non abbandoneremo nessuno e, finora, i risultati dimostrano che il governo Schifani sta sanando tante vicende rimaste senza soluzione per decenni”.

Fiom: “Giornata storica”

“È una giornata importantissima per le lavoratrici e i lavoratori dello stabilimento ex Fiat di Termini Imerese. Una giornata inseguita per oltre 12 anni dagli attuali 540 dipendenti di Blutec in amministrazione straordinaria. Con una lunghissima trattativa, intensificatasi negli ultimi mesi, si è riusciti a trovare una soluzione per tutti”.

Lo dicono Samuele Lodi, coordinatore nazionale Fiom-Cgil settore mobilità, e Roberto Mastrosimone della Fiom nazionale. Una vertenza lunghissima e molto complicata che ha trovato una sua soluzione grazie al contributo di tutti gli interlocutori impegnati.

La Fiom spiega che l’accordo politico prevede almeno due step tecnici: il primo di attribuzione dei 350 lavoratori a Pelligra il 1° novembre e il secondo di accesso all’isopensione dei 190 lavoratori che raggiungeranno poi i necessari requisiti il 1° gennaio 2025.

Per il sindacato è “un ottimo risultato perché abbiamo sempre sostenuto la necessità di non lasciare solo nessuno; si chiude una vertenza tra le più lunghe e complicate nella storia delle crisi aziendali, tra l’altro localizzata in una delle aree industriali più critiche del nostro Paese”.

Fim Cisl: “Siamo soddisfatti”

“Dopo l’approvazione all’Assemblea regionale siciliana della norma che permette di utilizzare anche per l’isopensione le somme stanziate nel 2022 per i lavoratori Blutec, è stato possibile firmare un accordo quadro che prevede da un lato la cessione del ramo di azienda con l’assorbimento di 350 lavoratori e dall’altro la salvaguardia dei lavoratori che non transiteranno”. Lo dicono Marco Giglio, coordinatore della Fim Cisl nazionale, e Antonio Nobile, segretario generale Fim Cisl Palermo Trapani.

“Come abbiamo sempre ribadito al tavolo, per risolvere positivamente la vertenza era necessario avere un percorso chiaro e di garanzia per tutti i lavoratori Blutec – aggiungono – Siamo soddisfatti perché finalmente è possibile attuare il percorso che auspicavamo, di garanzia, per chi ormai è prossimo alla pensione e di ripartenza per i lavoratori che hanno ancora – concludono – molti anni di lavoro davanti”.


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