PALERMO – Resta in sospeso la sorte di diversi lavoratori ex dipendenti della Multiservizi, nonostante il pronunciamento del tribunale di Agrigento in merito al reintegro in servizio di quattordici di loro nella Società Ausiliari Servizi. Il giudice del lavoro di Agrigento Chiara Gagliano ha infatti dichiarato che la “Sas scpa è subentrata a Multiservizi spa nel rapporto di lavoro subordinato”. Lo stesso magistrato agrigentino ha condannato dunque la Sas a corrispondere ai lavoratori le retribuzioni maturate a partire dal primo novembre 2012, oltre che a rifondere le spese legali.
“Ancora non abbiamo avuto nessuna notizia dall’azienda – afferma Carlo Chiarelli, uno dei dipendenti ex Multiservizi -. Il nostro destino è diverso da quello degli altri duemila perché eravamo figli di un tribunale e non della politica. La stessa sentenza stabilisce infatti che c’è stata discriminazione”. Chiarelli racconta poi di una situazione familiare difficile a fronte della mancanza di lavoro: “Ho 49 anni e sono padre di famiglia. A mia figlia e mia moglie ho detto che per Natale e Capodanno potevamo mettere nella pentola solo la sentenza. La politica non può giocare con i nostri destini”.
Un percorso parallelo è quello di altri lavoratori Multiservizi, per lo più palermitani, che si sono rivolti alla magistratura e aspettano ancora il pronunciamento della stessa. “Siamo disponibili a rinunciare al pregresso e ad assumerci gli oneri legali del procedimento – afferma Gaetano Tarantino -, ma in cambio chiediamo l’assunzione il prima possibile”. Quello che rischia la Regione è di dover corrispondere diverse centinaia di migliaia di euro ad oltre cinquanta lavoratori. “Apprezziamo il fatto che con questo governo ci sia stato un dialogo – prosegue Tarantino – e ci rendiamo conto che le casse della Regione vivono un momento difficile. Proprio per questo chiediamo una soluzione rapida”.
Il presidente della Sas Giuseppe Di Stefano coglie la palla al balzo e dichiara a LiveSicilia di porsi come obiettivo tempi rapidi per venire a capo del problema. “Abbiamo già avuto modo di comunicare ai soci le sentenze del tribunale di Agrigento – dice Di Stefano -, e stiamo facendo un esame completo di tutti i conflitti, non solo di quelli su cui si è espresso un giudice. Stiamo monitorando la vicenda per trovare una soluzione comune, entro quindici giorni avremo le idee chiare e convocheremo i soggetti in questione per illustrare loro cosa la Sas è in grado di offrire”. L’avvocato e presidente della società sottolinea però come ogni passaggio debba passare dalla giunta regionale: “In questo momento siamo vincolati da una delibera di giunta, che ci impone un determinato percorso. Per qualunque azione in merito dovrà autorizzarci chiaramente la giunta presieduta da Rosario Crocetta”.