Una bomba ad orologeria che rischia di mandare in tilt quella macchina perfetta immaginata da Raffaele Lombardo. Dopo tanto puntare il dito contro le precedenti amministrazioni clientelari della cosa pubblica, proprio l’era Lombardo sembra essere rimasta vittima dello stesso sistema che aveva tanto criticato. Così, nonostante una manovra finanziaria che prometteva di bloccare le assunzioni a carico di mamma Regione, ecco spuntare un’associazione, attraverso la quale assumere quei precari. Si arriva così agli oltre tremila contratti sul tavolo della nuova associazione Onlus “Social Trinacria”, che non rientrano nelle 23.500 assunzioni preannunciate dal presidente Lombardo: ad aspettare di metterci una firma sopra, gli ex Pip di Palermo, per l’esattezza gli stessi che fanno capo al cosiddetto bacino “Emergenza Palermo”.
Così gli ex precari – secondo le nostre informazioni – sono stati contatti tramite passaparola durante gli scorsi giorni e gli è stato detto di recarsi nelle sedi distaccate degli uffici di collocamento per presentare le loro documentazioni, con la promessa di essere richiamati a stretto giro per firmare un contratto a tempo indeterminato e iniziare a lavorare già dal primo ottobre. Questi i motivi per cui gli oltre tremila precari si sono recati questa mattina, sin dalle prime ore dell’alba, davanti gli uffici di collocamento, salvo poi essere rimandati negli uffici distaccati di via Thaon De Revel, a Palermo. E lì è stata bagarre. Gli uffici hanno chiuso i cancelli, i Pip esasperati davanti la porta chiusa. Sono volate parole pesanti e non solo quelle. Sono volati schiaffi e pugni contro un funzionario regionale.
Ma procediamo con ordine; è il 13 settembre quando dall’assessorato alla Famiglia vengono convocati tutti i sindacati di categoria dei precari. Sul tavolo della trattativa, la costituzione di una società di servizi attraverso la quale contrattualizzare i circa 3200 ex Pip. Meno di dieci giorni dopo, viene invece costituita un’associazione, “Social Trinacria” appunto, con un presidente, Francesco Viola, ex segretario regionale Cisal, e un vicepresidente, Leonardo Coniglio, dell’area Cisl, nominati direttamente dalla Regione. Il sospetto, come già denunciato da Pino Apprendi (Pd) e Sergio Lima (Sel), è che dietro queste assunzioni si inneschino le solite dinamiche clientelari, tristemente note.
Tornando ai fatti, in questi giorni il capogruppo del Mpa in consiglio comunale, Mimmo Russo, ha molto sponsorizzato l’intera operazione, sia sul suo blog che su facebook. E l’invito è stato a presentare la documentazione, in modo tale da avviare quanto prima le procedure e convocare i lavoratori per “firmare il contratto collettivo nazionale servizi – scrive lo stesso Russo su facebook – a tempo indeterminato”. Ma dalla Regione si prova ad arginare le polemiche che di certo la vicenda porterà con sé. Così Letizia Di Liberti, dirigente dell’assessorato alla famiglia, rassicura: “Non si tratta di assunzioni o stabilizzazioni, ma di contrattualizzazioni per tre annualità, per le quali la Regione ha assicurato la copertura finanziaria, pari a 24 milioni di euro per il 2010 e 36 milioni sia per il 2011 che per il 2012. La quota associativa probabilmente sarà pari a 5 euro, sarà stabilito domani”. Alla domanda se questa modalità d’assunzione non possa creare il rischio di clientele, la Di Liberti smentisce categoricamente. “A garanzia della trasparenza dell’operazione – assicura, infine, Di Liberti – ai vertici dell’associazione si trovano funzionari pubblici nominati dalla Regione”.
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