VITTORIA (RG) – È finita nel sangue una festa di Capodanno organizzata nella discoteca “La Dolce Vita”, a Vittoria, nel Ragusano. Un giovane di origine nordafricana è stato ucciso, all’alba, da un gruppo di romeni. Il giovane sarebbe stato colpito con delle spranghe e poi con un coltello a serramanico. Il corpo è stato ritrovato dai carabinieri, avvertiti da alcuni testimoni, all’ingresso del locale, abituale luogo di ritrovo dei tanti migranti che vivono e lavorano nelle serre tra Vittoria e Acate. Lì si erano dati appuntamenti alcuni giovani extracomunitari per il veglione di fine anno. La festa era andata avanti per tutta la notte, con musica e alcool, e all’alba molti erano già andati via.
La causa del delitto
All’origine del delitto ci sarebbero alcune frasi e alcune attenzioni non gradite da parte del giovane nei confronti di una ragazza romena. Questo avrebbe scatenato l’ira di un gruppo di connazionali della giovane. Almeno in tre avrebbero atteso la vittima all’ingresso del locale e lo avrebbero attaccato con violenza, lasciandolo a terra, privo di vita.
L’intervento dei carabinieri
Quando i carabinieri e i sanitari, avvertiti dai partecipanti alla festa sono arrivati, l’uomo era già morto. I carabinieri, che conducono le indagini hanno fermato alcune persone: presto potrebbero esserci ulteriori sviluppi nelle indagini. In caserma sono stati sentiti anche alcuni dei presenti alla festa.
Le indagini
Sono due minorenni e un maggiorenne i romeni fermati e interrogati dai carabinieri che indagano sull’omicidio del nordafricano ucciso. Le armi del delitto sarebbero state trovate. Indagano i carabinieri, il procuratore Fabio D’Anna e la pm Silvia Giarrizzo. I militari, che conducono le indagini, hanno fermato alcune persone e stanno vagliando la loro posizione: presto potrebbero esserci ulteriori sviluppi nelle indagini. In caserma sono stati sentiti anche alcuni dei presenti alla festa di fine anno. Dalle testimonianze e dai racconti potrebbero emergere particolari utili. I carabinieri del Nucleo Operativo di Vittoria e dal Nucleo Investigativo di Ragusa, coordinati dal colonnello Giovanni Palatini e dal capitano Raffaele Salustro, stanno anche esaminando le telecamere di videosorveglianza del locale e della zona
La vittima
È un tunisino di circa 30 anni la vittima dell’omicidio di Vittoria. Gli investigatori cercano conferme sulla sua identità, ma sarebbero risaliti all’uomo grazie alla testimonianza di connazionali. Il giovane non aveva documenti con sé. I carabinieri sono stati avvertiti da alcuni dei partecipanti alla festa.
Il locale “La dolce Vita”
“La Dolce Vita” è di proprietà di vittoriese, ma all’interno vi operano e lavorano alcuni romeni. È un locale molto noto nella zona perché frequentato da immigrati. Altre volte, in passato, si erano registrati episodi di violenza.
Il Sindaco di Vittoria: “Serve Daspo urbano”
“Un fatto di sangue di eccezionale gravità. Servono provvedimenti straordinari e, se necessario, anche il Daspo urbano”. Dopo l’omicidio del nordafricano ucciso a sprangate da un gruppo di romeni, forse per delle avances a una ragazza, il sindaco di Vittoria, Francesco Aiello, invoca misure straordinarie per cercare di contrastare la violenza nella città. “Ancora un fatto di sangue di estrema gravità si è consumato nel nostro territorio – afferma il primo cittadino – Il tasso di violenza continua a salire con una escalation di episodi impressionanti”. Aiello invoca una maggiore presenza di forze dell’ordine nel territorio e provvedimenti straordinari, come il Daspo. “Il presidio del territorio appare lontano dalle problematiche con cui ci misuriamo. Ci sono pochi uomini e pochi mezzi. Mi rivolgo ancora una volta alle istituzioni competenti affinché definiscano un approccio diverso con le problematiche della sicurezza in questa area, che va da contrada Macconi, ad Acate a tutta la costa Iblea, dove sussistono interessi da tutelare, giorno e notte, e migliaia di persone presenti e dispersi nelle campagne. Occorre altresì potenziare in via di eccezionalità anche la dotazione organica della polizia locale. Così non ce la possiamo fare. Il territorio, i problemi sono troppo vasti: bisogna prenderne atto e assicurare i rimedi adeguati. E introdurre la pratica del Daspo urbano in misura adeguata agli problemi che viviamo”.