PALERMO – “Non pensare male di me, non sono un maniaco” scriveva lui, 50 anni, a lei che di anni ne aveva meno di sedici. La Procura della Repubblica ha chiuso l’indagine su un disoccupato accusato di avere adescato una ragazzina su Facebook e sta per chiederne il rinvio a giudizio. È stata la madre a scoprire il fattaccio e ad avvertire i carabinieri.
Tutto inizia con una richiesta di amicizia sul più popolare fra i social network. Poi, le conversazioni via chat sempre più hot che culminano con la richiesta dell’uomo: vuole delle foto della minorenne. Richiesta accettata. Nella casella di posta dell’indagato arrivano scatti sempre meno velati. La ragazzina mostra le parti intime.
Ed è proprio sbirciando in una delle tante conversazioni fra i due che la madre scopre la relazione fra la figlia liceale e il disoccupato. Relazione che ha rischiato di diventare da virtuale a reale. L’appuntamento stava per essere fissato. L’uomo, attraverso i suoi legali,. si è giustificato sostenendo di non conoscere la reale età della ragazzina. Tesi a cui il pm Claudio Camilleri e l’aggiunto Salvatore De Luca non hanno creduto anche sulla base del contenuto delle frasi del cinquantacinquenne. “Non guardare la differenza di età, non conta”, diceva il disoccupato.