"Famiglia naturale, cari consiglieri| dateci delle spiegazioni" - Live Sicilia

“Famiglia naturale, cari consiglieri| dateci delle spiegazioni”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata ai consiglieri comunali di Palermo dall'associazione omosessuale Arci Articolo Tre Palermo “Salvatore Rizzuto Adelfio”.

la lettera
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PALERMO – “Care consigliere, cari consiglieri del Comune di Palermo, in data 7 agosto avete approvato una mozione che impegna il Comune ad istituire la giornata della famiglia naturale, iniziativa che verrà presentata nel dettaglio il 26 agosto con una conferenza stampa alla quale, oltre che alcune forze politiche (come è comprensibile), parteciperanno anche un esponente del forum vita famiglia educazione e, addirittura, il presidente di cristiani per la nazione. Come associazione omosessuale, a differenza di chi si fa promotore di una cultura secondo la quale i diritti sono in competizione tra loro, una cultura secondo la quale riconoscere i diritti di qualcuno è una minaccia per i diritti di qualcun altro (con evidente confusione tra i concetti di “cancellazione” e di “estensione”), noi pensiamo che una città possa accogliere le celebrazioni più svariate e quindi far convivere persino un Pride ed un Family Day. Con una evidente differenza, rispetto alla visione del vostro collega consigliere Figuccia: noi non abbiamo mai inteso il Pride come un evento “contro”: non è una protesta contro le coppie sposate! Mentre il carattere del Family Day come evento a tutela delle famiglie naturali contro altri soggetti che Figuccia simpaticamente definisce “surrogati”, appare palese da numerosi comunicati stampa ed interviste finora rilasciate dal suddetto consigliere. Egli certamente può farsi forte del successo della sua mozione, approvata da 30 dei 34 consiglieri presenti. Noi siamo un soggetto associativo, mentre voi rappresentate un’istituzione; anzi, voi siete i rappresentanti dell’intera Città di Palermo, quindi voi dovreste avere il compito ed il dovere di interrogarvi sul significato innanzitutto “culturale” delle mozioni che votate; dovreste, insomma, vivere con un certo disagio il fatto che poco più di un anno dopo aver votato quasi all’unanimità (attraverso l’istituzione del Registro delle unioni civili) per l’affermazione del concetto che esistono forme plurali di famiglie che necessitano comunque delle stesse tutele e a cui spettano uguali diritti, decidete di votare un atto ufficiale col quale sostenete che tra tanti istituti “pari” (e come vedete non usiamo la parola “uguali” perché anche noi conosciamo la Costituzione) ne esiste uno “più pari” degli altri; una famiglia che è più famiglia di tutte le altre. E mentre al fervore di Figuccia si possono perdonare anche scivoloni culturali dovuti alla sua incapacità di distinguere il dovere di laicità connesso alla sua funzione dalla sua fede religiosa, appare invece meno comprensibile come (e sono i numeri a darcene conferma) molti consiglieri possano aver votato con tranquillità entrambe le mozioni. Al di là del contenuto formale del documento da voi approvato, ciascuno/a di voi conosceva bene il senso che tale mozione aveva per il suo proponente ed il peso politico che egli avrebbe dato al vostro voto favorevole: del resto conoscete il consigliere Figuccia molto meglio di noi. E questo, consentitecelo, vi porta abbondantemente fuori da ogni alibi costruito sulla buona fede; e rende anche impossibile ed ingiusto che oggi ce la si prenda solo con Figuccia. Ecco perché, con la presente, è a voi e non a lui che noi chiediamo spiegazioni e garanzie e, soprattutto, un impegno: chiarite al più presto e pubblicamente il senso del vostro voto favorevole a questa mozione così poco coerente con una Città che dice di voler guardare al futuro. Spiegate, per favore, come si concilia l’istituzione di una giornata della famiglia naturale CONTRO tutte le altre forme di famiglia con un progetto, vivo fino a pochi mesi fa, di Palermo capitale europea della cultura fondato ANCHE sulla tutela dei diritti di TUTTE le differenze. Chiariteci anche, è vostro dovere di nostri/e eletti/e che senso date nel 2014 al concetto di “naturale” a proposito di famiglie, e se vi è sfuggito il fatto che interi decenni di studi sociali hanno dimostrato che la famiglia fondata sul matrimonio è una costruzione culturale che non ha un bel niente di naturale. Spiegateci, cortesemente, la relazione tra il testo da voi votato e l’interpretazione che il vostro collega consigliere Figuccia ne da agli organi di stampa: realmente avete voluto affermare che esistono famiglie “vere” e famiglie “surrogate”? Realmente avete voluto affermare che i minori possono essere adeguatamente educati e curati SOLO dentro una famiglia fondata sul matrimonio? Vi sfugge forse la vicenda di quella coppia omosessuale che, grazie anche all’esistenza del Registro delle unioni civili da voi approvato, ha recentemente ottenuto l’affidamento di un ragazzo? Perché se non vi sfugge, allora sembra quasi che vogliate oggi prendere le distanze da quanto di buono voi stessi/e avete fato negli anni appena trascorsi. Oltre alle risposte a queste domande, vi chiediamo anche una cortesia: vista la vostra vicinanza a lui sugli scranni del nostro Consiglio comunale, fate presente al consigliere Figuccia che quando un cattolico praticante arriva al punto (come lui ha fatto sugli organi di stampa) di presentarsi come custode dei valori cristiani assai più di un arcivescovo e, in generale, delle gerarchie della chiesa, non siamo più dinanzi ad un esempio di “fede”, ma dinanzi ad un integralismo sul limite addirittura dell’apostasia. Ed è realmente grave per una istituzione farsi scrivere le mozioni e/o farsi mettere le parole in bocca da chi esibisce con orgoglio un così basso rispetto non solo per la cultura, per la storia e per le persone, ma addirittura anche per il proprio credo religioso.”.

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