CATANIA – “Non chi comincia ma chi persevera”, è stato aperto così questa mattina nell’aula magna del dipartimento di Scienze Politiche il convegno Fare impresa nell’area euro-mediterranea da Silvio Ontario Presidente Giovani Imprenditori Confindustria Sicilia, rivolgendo il suo invito soprattutto ai Giovani, magari neolaureati, che si ritrovano loro malgrado a fare i conti con una situazione di inconfutabile crisi e difficoltà. Un incontro che dopo i consueti saluti istituzionali del prof. Pippo Vecchio Direttore del dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, ha voluto dare risposta a molti punti di domanda.
Che competenze può spendere un laureato in scienze politiche e sociali? Soprattutto per fare impresa, incidendo sulla sostenibilità delle società locali e sulle capacità dei territori di competere sul mercato internazionale?
A questa e ad altre domande hanno risposto Dario Pettinato docente di Diritto internazionale del commercio, Fabrizio Sammarco, presidente dell’associazione ItaliaCamp, Antonio Perdichizzi, presidente Giovani Imprenditori di Confindustria Catania, Carlo Colloca, docente di Analisi sociologica e progettazione del territorio e Jacopo Morelli Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria, in un coinvolgente botta e risposta moderato dal giornalista Domenico Ciancio.
“Fare impresa oggi in Sicilia alle volte assume velature utopiche e non dobbiamo permettere che sia così – dichiara a Live Sicilia Catania Silvio Ontario – ciò che importa più di tutto è avere un sogno e battersi affinché questo non resti tale, ma diventi realtà. Ecco il mio messaggio ai Giovani. E’ tuttavia importante fare una distinzione, noi puntiamo sull’internalizzazione delle nostre imprese, ovvero sull’esportazione ad esempio, e non sulla delocalizazione, allontarsi e magari puntare sullo sviluppo di altre aree. Vogliamo che i nostri figli vivano qui”.
Accettare la sfida quindi, secondo i relatori è la prima regola per la riuscita di un qualunque progetto. Ma come ha più volte sostenuto il prof Pettinato “la vera sfida è riconoscere una possibilità, riuscire a lasciarsi travolge dai veri vantaggi”. Del resto la Sicilia esporta oggi soltanto lo 0,8% del proprio PIL (al netto del settore petrolchimico) ecco perchè bisogna riflettere sui potenziali attivabili per attrarre investimenti e per promuovere una specifica cultura di impresa nel Mediterraneo, nell’Europa e, più in generale, nelle economie emergenti.
Molti i giovani presenti al convegno, nato proprio per offrire un sano confronto tra i Giovani Imprenditori ed il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università degli Studi di Catania, insieme con la sezione di Sociologia del Territorio dell’Associazione Italiana di Sociologia. “In un momento di profonda crisi – conclude Jacopo Morelli Presidente Giovani Imprenditori Confindustria – il tema dell’internazionalizzazione diventa fondamentale. La centralità della Sicilia nel contesto euro-mediterraneo offre molteplici spunti di riflessione che non devono essere sottovalutati. Catania è il motore della produzione in Sicilia, non scoraggiarsi e crederci sono quindi i primi due passi da compiere verso la rosea strada del successo”.