CATANIA – Il cuore è ancora battente, ma il giovane ferito da un colpo di pistola alla testa a Noto, nel siracusano, è in coma irreversibile – detto anche depassé – ormai già da due giorni. Il 17enne, martedì scorso, è arrivato al Garibaldi Centro di Catania in condizioni disperate: dopo un delicato intervento neurochirurgico è stato ricoverato in rianimazione dove è al momento intubato e ventilato meccanicamente. Il proiettile ha causato una grave lesione al cervello. Come di prassi, viste le drammatiche condizioni del giovane ferito, dopo il ricovero è stata convocata la commissione per l’accertamento della sua eventuale morte cerebrale. Le prossime ore, dunque, sono cruciali.
Cosa è successo
La sparatoria è avvenuta a Noto nella serata di martedì. Teatro del tentato omicidio è stato il quartiere dove si sono insediati i Camminanti, comunità nomade di cui fa parte anche la vittima. Tutto potrebbe essere stato scatenato da una lite avvenuta tra due gruppi di ragazzi. Questa ipotesi prende sempre più corpo dopo che i carabinieri, che stanno indagando, hanno visionato le immagini di alcuni impianti di video sorveglianza. Gli investigatori, coordinati dalla procura di Siracusa, hanno scoperto prima dell’agguato si era verificata un violento scontro tra appartenenti alla comunità nomade. I giovani probabilmente avrebbero abusato di alcool. Il giovane, secondo una prima ricostruzione, sarebbe salito in auto con i familiari ed un altro ragazzo avrebbe esploso più colpi di pistola, uno dei quali ha colpito il minore alla testa.