LA DIRETTA
13.01. “Faremo una conferenza stampa, sarete informati, ma ora non parlo”. Annuncia una conferenza stampa in cui chiarirà la sua posizione Fabrizio Ferrandelli al termine di un interrogatorio di oltre 3 ore davanti ai pm della Dda di Palermo che lo indagano per voto di scambio politico-mafioso. Il candidato sindaco di Palermo è uscito dalla stanza del pm Sergio Demontis in compagnia del suo avvocato Sal Mormino. E’ apparso provato, ha ringraziato i giornalisti precisando però di non potere rilasciare dichiarazioni in questo momento.
12.53. Si è concluso l’interrogatorio. Fabrizio Ferrandelli, all’uscita, non ha rilasciato dichiarazioni, annunciando a breve una conferenza stampa.
10.18. Fabrizio Ferrandelli, candidato sindaco alle prossime comunali a Palermo, si è presentato, in procura, davanti ai pm Sergio Demontis e Caterina Malagoli per essere interrogato nell’ambito dell’inchiesta in cui è accusato di voto di scambio politico-mafioso. L’interrogatorio è cominciato; Ferrandelli ai giornalisti che gli chiedevano che stato d’animo avesse ha risposto: “sono sereno”. Ferrandelli, che ha ricevuto la scorsa settimana l’avviso di garanzia, è accusato dall’ex boss Giuseppe Tantillo di avere pagato la cosca di Borgo Vecchio per incassare il sostegno elettorale della mafia alle comunali del 2012, nel corso delle quali uscì sconfitto al ballottaggio col sindaco Leoluca Orlando.
9.58. Fabrizio Ferrandelli è arrivato a palazzo di giustizia. Alla domanda: è tranquillo?, ha risposto con un laconico “Sì”.
Politica e giustizia hanno tempi diversi. Oggi si intrecceranno, senza per forza dare spazio ai malpensanti. Anzi, si potrebbe sgombrare il campo dai sospetti di un interrogatorio a orologeria.
Fabrizio Ferrandelli, candidato a sindaco di Palermo, si presenterà al Palazzo di giustizia per essere sentito dai pm antimafia, perché è di voto di scambio politico-mafioso che viene sospettato. È stato un pentito del clan del Borgo Vecchio, Giuseppe Tantillo, ad accusarlo poco più di due mesi fa. Giusto il tempo di valutare il caso e cercare qualche riscontro ed è arrivata la convocazione in Procura, firmata dai pubblici ministeri Sergio Demontis e Caterina Malagoli. Che probabilmente, nessuno lo sa, stanno cercando di fare in fretta per evitare la commistione temporale fra elezioni e indagini. Una commistione che esiste già nei fatti – siamo in campagna elettorale – ma che rischiava di esplodere nel pieno della bagarre politica se l’interrogatorio fosse stato posticipato.
Ferrandelli si presenterà quasi al buio davanti ai magistrati. Nell’invito a comparire c’è scritto soltanto il reato ipotizzato e i periodi in cui sarebbe stato commesso: nel maggio e nell’ottobre del 2012, quando si votò per le amministrative palermitane – anche allora Ferrandelli era candidato – e per le successive regionali, dove invece ottenne quel seggio che l’anno scorso ha lasciato per lanciare il suo movimento de “I coraggiosi” e dimostrare che esiste una politica diversa.
Diversa e lontana dalle ipotesi di reato che gli piombano addosso e che sanno di muffa. Peggio, hanno il fetore della mafia. Ipotesi che, se confermate, farebbero del giovane politico un impostore. Perché, così dice il pentito Tantllo, Ferrandelli avrebbe pagato per ottenere il sostegno degli uomini forti del popolare rione palermitano. Tantillo, nel 2012, iniziava la sua scalata in Cosa nostra, ma non era un fatto notorio. O meglio, lo era solo, e in parte, per le forze dell’ordine.
Ecco il cuore della questione: stando al racconto del collaboratore, anche Ferrandelli, nelle campagne elettorali di quasi cinque anni fa, ebbe modo di conoscere lo spessore criminale di Tantillo a cui si rivolse per ottenerne l’appoggio, ripagato con qualche migliaio di euro. Oltre alle parole del collaboratore di giustizia i pm hanno in mano anche i riscontri? Ferrandelli ha annunciato che risponderà alle domande. Glielo impone la trasparenza che si chiede a un politico che spera di raccogliere la fiducia degli elettorali. Dal punto di vista giudiziario rispondere al buio, però, potrebbe rappresentare un pericolo. Ferrandelli si dice pronto a “fugare ogni dubbio”, a dimostrare che la sua coscienza è pulita. Solo lui, al momento, conosce la verità. E domani, accompagnato dagli avvocato Antonino e Sal Mormino, si presenterà dai pm.