PALERMO- La poltrona al vertice dell’Università degli Studi di Palermo da riempire, due candidati, una sfida social senza precedenti e rapporti di forza ancora non perfettamente delineati. Sono giorni di attesa per la Palermo universitaria che si appresta ad eleggere il nuovo rettore che sostituirà Roberto Lagalla. Il 2 luglio infatti, dalle 9 alle 17, i due candidati Vito Ferro,docente di scienze Agrarie e forestali ed ex prorettore vicario e Fabrizio Micari , docente di Ingegneria chimica e gestionale ed ex presidente del Politecnico, si contenderanno la carica.
Definita la “campagna elettorale dei social”, quella tra Ferro e Micari è stata una vera battaglia a suon di tag e tweet con “10 post da qui al voto” del primo e l’hashtag #iostoconfabriziomicari del secondo. Una campagna che intende richiamare a sé quanti più voti possibili sfruttando i mezzi di comunicazione di ultimissima generazione capaci di rivolgersi proprio ai giovani, per attirare il loro interesse e rendere noto quello che sarà, in caso di vittoria, il proprio modus operandi.
Sono proprio gli studenti ad avere un ruolo importantissimo nelle elezioni del rettore in quanto oltre ai professori e i ricercatori di ruolo e a tempo determinato, esprimeranno la propria preferenza anche i rappresentanti degli studenti nel Senato accademico, nel Consiglio di Amministrazione e nel Consiglio degli studenti. A dare il consenso al proprio candidato anche i rappresentanti degli studenti nei Consigli di corso di studio e nelle struttura di raccordo. Al voto anche i rappresentanti del personale tecnico-amministrativo e bibliotecario nel Consiglio di Amministrazione e in Senato con voto diretto. Dirà la sua anche una rappresentanza del personale amministrativo nella misura del 15%.
Ma quanto realmente importa agli studenti delle elezioni del rettore? E cosa si aspettano dal futuro inquilino di Palazzo Steri? Lo abbiamo chiesto proprio a loro, il risultato è un misto di speranze e aspettative, con qualche punta di delusione.
“Dal nuovo rettore ci aspettiamo una politica più vicina a noi studenti – afferma Davide Accardi, studente di Storia e membro esecutivo dell’associazione studentesca Uniattiva – una politica che non sia solo grigia burocrazia, che non speculi sulle nostre passioni, sul nostro futuro”. Parla invece di cambiamento Maria, studentessa di Scienze della Comunicazione: “Molte cose nella nostra università non vanno, tantissime sono le richieste degli studenti, occorre cambiare qualcosa. Spero che l’elezione del nuovo rettore, a prescindere da chi sia, segni una svolta in questa direzione”. Tra gli intervistati, in molti ritengono il passaggio di consegna come un momento significativo, come Giuseppe, studente di Lettere che reputa il 2 luglio una data significativa “perché si va ad eleggere colui che per i prossimi anni andrà ad assumere la carica più importante della nostra Università. Inoltre – continua Giuseppe – in questo periodo abbiamo bisogno di idee e alternative nuove in grado di risollevare le sorti del nostro Ateneo”. Tra i delusi, anche Loredana, studentessa di Economia e Finanza, quest’ultima si augura che “il futuro rettore dia ascolto alle esigenze di noi studenti,anche dal punto di vista strettamente didattico, e per tutto ciò che concerne i servizi”.