Ferrovie-Regione, nuovo contratto | In arrivo 43 nuovi treni - Live Sicilia

Ferrovie-Regione, nuovo contratto | In arrivo 43 nuovi treni

In arrivo investimenti sulle ferrovie siciliane per 426 milioni.

PALERMO – Nuovi treni operativi dal 2019 e investimenti per 426 milioni di euro: è il nuovo contratto di servizio tra Trenitalia e Regione Sicilia, che sarà valido fino al 2026. Il documento, firmato in una conferenza stampa che si è tenuta su un finto treno di fronte al teatro Massimo, prevede tra i suoi obiettivi un incremento dell’offerta di trasporti ferroviari e un miglioramento della qualità per i passeggeri. Per il presidente della Regione Nello Musumeci “il trasporto ferroviario deve mettere le autolinee su gomma nelle condizioni di integrarsi, non di fare concorrenza alle strade ferrate”.

Si chiama ‘Pop’ il nuovo treno che dal prossimo anno inizierà a percorrere le strade ferrate siciliane. Sarà un treno elettrico e a un solo piano in grado di viaggiare fino a 160 chilometri orari offrendo più di duecento posti a sedere, e concepito per offrire il massimo comfort ai passeggeri. In totale, tra i nuovi Pop e altri tipi di convoglio, dal 2019 i treni immessi nella rete siciliana saranno 43, portando l’età media della flotta dell’isola dai 24 anni attuali ai circa 7 previsti per il 2021. Un rinnovo che per Trenitalia si inserisce nella strategia complessiva di rilancio delle ferrovie regionali e di una mobilità che punta sul trasporto collettivo invece che sulle auto private.

L’acquisto dei nuovi treni è la parte più consistente del nuovo contratto di servizio firmato da Regione e Trenitalia, un documento di durata decennale in cui ai nuovi treni vengono destinati 325 milioni di euro, di cui 285 finanziati dalla Regione. Il contratto prevede per Trenitalia un ricavo medio annuale di 38,5 milioni e un corrispettivo medio annuale da parte della Regione di 119,1 milioni di euro, per un ricavo complessivo in dieci anni di un miliardo e seicento milioni. Queste cifre permetteranno a Trenitalia di programmare un aumento produttivo: dagli attuali 9,7 milioni di chilometri per treno percorsi ogni anno si passerà ai 10,9 milioni di chilometri per treno a partire nel 2021. Il tutto per permettere un incremento dell’offerta per i pendolari e un miglioramento delle performance di qualità, che già nei primi mesi del 2018 hanno visto un incremento dell’1,5 per cento di corse arrivate a destinazione puntuali rispetto al 2015.

“I nuovi treni sono tecnologia d’avanguardia mondiale, più grandi e più veloci, cosa di cui c’è bisogno in Sicilia”: Orazio Iacono, amministratore delegato e direttore generale di Trenitalia, sottolinea che grazie al nuovo contratto “le attuali 377 corse giornaliere aumenteranno fino a 470 e avremo l’integrazione tra sistemi: con un singolo biglietto si potrà passare dal ferro alla gomma”. Iacono fa un cenno anche alla questione delle opere incomplete di Palermo, il passante e l’anello ferroviario: “Ogni valutazione compete alle società che si stanno occupando degli appalti, a chi realizza le infrastrutture. Quando le infrastrutture saranno realizzate noi di Trenitalia parleremo dell’opportunità di nuovi treni e di investire su queste nuove infrastrutture”. Di problemi della rete siciliana parla invece Tiziano Onesti, presidente di Trenitalia: “Dobbiamo prendere atto che esiste un problema di divisione tra l’alta velocità nelle altre regioni italiane e la lentezza della rete siciliana, ma il treno arriva dopo che esiste una rete. Vanno fatti investimenti sull’infrastruttura, e per questo sono in corso i lavori sulla rete, anche palermitana”.

“Sono stato duro con Trenitalia, ho ribadito che abbiamo bisogno di gente intellettualmente onesta”: Musumeci racconta così il processo che ha portato alla firma del nuovo contratto di servizio. “Dopo un anno abbiamo finalmente recuperato il tempo perduto e in cinque mesi siamo arrivati alla conclusione, cinque mesi di lavoro duro”. Per Musumeci “questo governo è per il rilancio del trasporto pubblico ferroviario, io stesso sono figlio di un autotranviere. Nei prossimi giorni – conclude Musumeci – ci vedremo con Rete ferroviaria italiana, che si occupa delle infrastrutture, per capire che piani di investimenti hanno in mente per la Sicilia. Recuperare alcune tratte secondarie è fondamentale”.


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