PALERMO – Urla, fischi, cori e anche qualche parolaccia. La tradizionale Messa a Palazzo delle Aquile per il Festino non è andata come probabilmente se l’aspettavano il sindaco Leoluca Orlando e il cardinale Paolo Romeo, che al termine della celebrazione sono stati oggetto delle contestazioni dei senzacasa. Una mattina movimentata per il primo cittadino e il prelato che, insieme ad assessori, Prefetto, consiglieri, presidenti di circoscrizione, autorità civili e militari, hanno tenuto fede a quella che ormai è una tradizione: la Messa e l’offerta floreale dei vigili del fuoco alla statua di Santa Rosalia posta in cima alla facciata del Palazzo di Città.
Tutto come da copione con tanto di tamburinai, vigili a cavallo e in alta uniforme, fasce tricolori (c’erano infatti i sindaci di Compofelice, Santo Stefano di Quisquina e il vice di Corleone, tutti paesi devoti alla “Santuzza”), anche se il fuoriprogramma è stata proprio la contestazione dei senzacasa. Una quarantina che, guardati a vista da agenti di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza anche in tenuta antisommossa, hanno scandito slogan sia durante la celebrazione che dopo.
Un gruppo di loro aveva anche chiesto di poter partecipare alla Messa tenutasi nell’atrio del Palazzo, ma il rifiuto delle autorità è stato netto e questo li ha spinti ha intonare lo slogan “casa subito” che a più riprese è rimbombato mentre all’interno il cardinale celebrava la funzione. “Oggi Santa Rosalia incontra gli amministratori della cosa pubblica in modo più riservato ma non per questo meno efficace – ha detto Romeo durante l’omelia – ma o si cresce insieme o non si cresce. Oggi commemoriamo il ritrovamento del corpo della Vergine che dopo secoli ha salvato Palermo dalla peste. Dobbiamo essere più corpo, più uniti e solidali contro le tante pesti antiche e nuove che la città vive con sofferenza e con il pericolo della rassegnazione”.
L’arcivescovo ha fatto esplicito riferimento alle fasce più indigenti della popolazione che pagano “il prezzo più alto della crisi per la disoccupazione e una emergenza abitativa che va esplodendo sempre più”. Un riferimento ai senzacasa, contenuto anche nella Preghiera dei fedeli, che però i manifestanti dall’esterno non sono riusciti a sentire e così al termine della funzione, usciti il sindaco e il cardinale, sono partiti i fischi e le invettive sotto gli occhi attoniti dei turisti che dalla scalinata della chiesa di Santa Caterina osservavano e fotografavano la protesta mentre i vigili con la scala salivano fino in cima al Palazzo.
A manifestare il comitato di lotta per la casa 12 luglio ma anche gli abitanti di via Castellana e di via Aosta, oltre a quelli che stanno occupando alcune scuole. “Papa siamo nelle tue mani”, “Festino dei poveri? Ai poveri servono case e lavoro”, “Case, lavoro e servizi sociali, questa è la grazia della Santuzza” le scritte che si leggevano sui cartelli affissi all’inferriata della fontana Pretoria. “Ho parlato con loro per più di un’ora – spiega l’assessore Agnese Ciulla – chiedono cose diverse. Le famiglie alla palestra di piazza Magione chiedono dove dovranno andare, ma c’è già una strada aperta. Le famiglie di piazza Pretoria non vogliono sistemazioni provvisorie, ma ieri quando i miei collaboratori sono andati lì non c’era nessuno. Mercoledì pomeriggio ho convocato un incontro con gli uffici per fare il punto su tutte queste situazioni”.
“Condanno ogni forma di protesta in una giornata come quella in cui viene celebrata la santa Messa in onore della patrona della città -dice il capogruppo di Forza Italia Giulio Tantillo – se qualcuno pensa che questa forma di protesta porti a risultati rapidi sbaglia. Il consiglio comunale non delibererà mai sotto la pressione della piazza. Solidarietà al sindaco di Palermo e al cardinale Romeo per questa forma di protesta fuori luogo e priva di senso, pur comprendendo le motivazioni di chi oggi chiede un alloggio per necessità. Ma il metodo non è quello giusto”.
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