Festino, lo striscione contro la "turistificazione" del centro storico - Live Sicilia

Festino, lo striscione contro la “turistificazione” del centro storico

C'è chi dice no al turismo di massa

PALERMO – Nella serata del 400esimo Festino c’è stato spazio anche per le recriminazioni di chi ritiene un errore l’eccessiva impronta turistica che hanno preso negli ultimi anni Palermo e il suo centro storico. Uno striscione, rivendicato questa mattina con una nota giunta nelle redazioni, è stato esposto lungo il percorso del carro della Santuzza: “La turistificazione è la nuova peste”, si legge. Sotto una frase rivolta alla patrona: “Dov’è finita casa mia?”.

La denuncia contro “l’industria del turismo”

Lo striscione, accompagnato da una pioggia di coriandoli lungo via Vittorio Emanuele, ha rimandato al documento di costituzione dell’’assemblea permanente contro la turistificazione a Palermo‘. “Si tratta di un’azione di denuncia di come l’industria del turismo stia trasformando la nostra città facendo dello spazio pubblico uno spazio utile solo al consumo da parte di chi lo attraversa per poche ore sacrificando il diritto all’abitabilità di chi la città la vive”, si legge nella nota.

“Impoverimento della socialità”

“Quattro anni fa, l’industria del turismo è stata completamente bloccata dalla pandemia. Da allora, le agenzie di promozione turistica si sono dedicate a ripristinare il settore ai livelli pre-Covid, senza però alcuna riflessione sul deserto prodotto in centro storico dall’assenza di turisti e sull’impoverimento di ogni forma di socialità e di approccio alla fruizione dello spazio urbano al di fuori dei paradigmi legati alla produzione e alla mercificazione”, ancora il comunicato.

E ancora: “Mentre città come Venezia, Napoli e Barcellona cercano di limitare il turismo di massa proprio perché esauste dal costante flusso che le attraversa, a Palermo il problema non sembra porsi. Per questo motivo proponiamo alcuni punti critici che l’industria turistica porta con sé: vorremmo mettere in discussione con chiunque lo vorrà la narrazione secondo cui il turismo sia l’unico settore economico capace di creare reddito e vitalità per una città come Palermo”.

“Mercato degli affitti drogato”

Gli autori dello striscione poi evidenziano: “Il turismo e tutto il suo indotto porta con sé conseguenze sempre più pesanti per l’accesso alla casa, drogando il mercato degli affitti attraverso le piattaforme turistiche come Airbnb o Booking.com. Chi cerca casa a Palermo trova ormai quasi esclusivamente appartamenti fatiscenti o a prezzi esorbitanti, e non più solo in centro storico ma in fasce sempre più ampie della città”.

“Stop a transenne e controlli”

E infine: “Vorremmo riappropriarci degli spazi della nostra città, senza dover necessariamente consumare cibi o bevande, scontrarci con una marea umana che ne satura le strade e senza dover essere osservati e scrutati da sempre più stringenti metodi di controllo securitario dello spazio. Telecamere, transenne e recinzioni non hanno mai reso gli spazi sicuri neppure per i turisti, al massimo privati ed escludenti per chi non è desiderato”.


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