PALERMO – L’anno scorso era tornato a splendere. Dal Palchetto della Musica del Foro Italico i clochard erano andati via, le scritte sui muri erano state cancellate, l’area era stata completamente sanificata. A distanza di pochi mesi si è nuovamente trasformato in un angolo di disperazione: dallo scorso inverno lì trovano rifugio i senzatetto e i resti di cibo, montagne di coperte e cartoni fanno temere ai residenti della zona che la struttura piomberà ancora una volta nel degrado.
Il gioiello in stile neoclassico a pochi metri dal mare, è infatti diventata la meta di cinque clochard che fino a poco tempo fa vivevano in piazza Kalsa, nei pressi di Porta dei Greci. Un luogo che dista soltanto pochi metri dal palchetto, dove un gruppo di balordi ha dato alle fiamme i loro giacigli. “I materassi sono stati bruciati – spiega Giuseppe Li Vigni della onlus “Gli Angeli della Notte” – e loro si sono spostati per trovare riparo. E’ successo durante i mesi più freddi, purtroppo non avevano alternativa”.
Si tratta di cinque uomini originari del Nord Africa, da tempo in città. “Trascorrono le loro giornate cercando piccoli lavoretti o elemosinando qualcosa per mangiare. Poi tornano al palchetto dove noi volontari li assistiamo durante le ronde settimanali. E’ una situazione grave, come tante a Palermo e per la quale chiediamo ancora una volta l’intervento delle istituzioni”.
Le proteste di chi abita nella zona, infatti, non si sono fatte attendere: “L’area è spesso buia – racconta Antonietta Lo Cicero – ed è a prescindere diventata pericolosa. A ciò si aggiunge la quantità di rifiuti che purtroppo viene alimentata dalla presenza di chi vive nel palchetto, diventato un vero e proprio dormitorio”. Il timore è che si torni indietro nel tempo, al periodo in cui nella struttura fu anche trovato un uomo senza vita: “Ricordo ancora quel giorno – dice Manlio Turturro, che abita in un palazzo storico della zona – e mi addolora l’eventualità che possa verificarsi di nuovo. I nostri monumenti, i gioielli della città, non possono essere violati in questo modo e, allo stesso tempo, i meno fortunati non devono essere lasciati in balia del loro destino”.
D’altronde le associazioni di volontari che offrono assistenza ai clochard, da tempo hanno chiesto provvedimenti e nuovi alloggi per i senzatetto. “Ci sono interi palazzi abbandonati – sottolinea li Vigni – conventi chiusi, strutture vuote. Perché non metterli a disposizione di chi vive in strada? Perché non cercare una soluzione per chi ha perso tutto ed ha come unica soluzione la strada? Basterebbe poco per restituire a questa gente la propria dignità”.