FIGC Palermo, Corbo presidente: | "Lotta contro la violenza sui campi" - Live Sicilia

FIGC Palermo, Corbo presidente: | “Lotta contro la violenza sui campi”

Dopo dieci anni di gestione di Stefano Saitta, l'ex dirigente dell'AIA Palermo prende il timone del settore provinciale della Federcalcio: "Discuteremo con CONI e Credito Sportivo della questione relativa alle infrastrutture".

PALERMO – Tempo di avvicendamenti in seno al Comitato Provinciale di Palermo della Lega Nazionale Dilettanti. Dopo circa dieci anni di grande lavoro e professionalità, Stefano Saitta ha deciso di lasciare il timone, e pochi giorni dopo il suo posto è stato preso da Dino Corbo. Una personalità molto nota e rispettata nell’ambito provinciale, vista anche la sua esperienza all’interno dell’Associazione Italiana Arbitri, di cui ha fatto parte sempre nell’ambito della provincia di Palermo. E lo stesso Corbo ha annunciato in esclusiva per Live Sicilia Sport le proprie intenzioni per rilanciare e mantenere il movimento calcistico palermitano ben in vista nel panorama nazionale.

“Il primo punto del mio programma – ha esordito Corbo, dopo aver ringraziato Saitta per il modo in cui ha retto questo ruolo – riguarda l’attenzione alle tante realtà della provincia, in particolare a quella madonita, che è stata sempre importante per Palermo grazie soprattutto alla Coppa delle Madonie. Il cedimento della bretella non ha solo spaccato in due la regione, ma ha complicato tantissimo i collegamenti con le Madonie, noi intendiamo mantenere immutata l’importanza di questa frazione della provincia in ambito calcistico. L’obiettivo che ci poniamo, inoltre, è quello di mantenere il numero di squadre palermitane iscritte ai campionati principali, a dispetto della crisi economica che ci sta attanagliando”.

Un tema che sta particolarmente a cuore a Corbo, soprattutto con l’esperienza maturata sui campi, è quello della violenza sui campi: “Abbiamo il compito di sensibilizzare chi compone il mondo del calcio, prima ancora di prendere dei provvedimenti nei confronti dei tesserati e dei club. Il primo passo riguarda alcune attività da promuovere nelle scuole calcio e nelle strutture, coinvolgendo i genitori: spesso sono loro a causare disordini nei campi, mentre a giocare ci sono i loro figli, che spesso sono ancora dei bambini e non ricevono l’insegnamento necessario. Parto dall’assunto che la maggior parte di chi parla di calcio ha anche giocato, ma gran parte di chi giudica gli arbitri non ha mai arbitrato. Bisogna far partire una crescita culturale, facendo capire sia la difficoltà degli arbitri nel dover prendere delle decisioni da solo, in mezzo a 22 giocatori e a un pubblico che osserve, ma anche far capire agli arbitri le alcuni gesti tecnici che potrebbero portare ad azioni fallose. Se riusciremo in questo intento, potrà trarne giovamento l’intero movimento calcistico”.

A far discutere c’è anche il tema legato alle infrastrutture, che a Palermo è sempre una questione molto delicata. Corbo ne parla con l’intenzione di far muovere qualcosa, soprattutto in ambito comunale: “Per noi, quello relativo alle strutture è un punto focale. È un problema atavico, soprattutto se consideriamo che nel Comune di Palermo non c’è nessun campo di calcio pubblico al di fuori dello stadio della Favorita. Paradossalmente, la provincia è messa meglio su questo fronte. La mia intenzione è quella di aprire un tavolo tecnico con il CONI e il Credito Sportivo, per poi creare un flusso di informazioni con le amministrazioni locali: può certamente servire a risolvere, o almeno a mettere una pezza a una situazione così critica”.


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