Figuccia: "Bisogna dire basta| ai sindacati di comodo" - Live Sicilia

Figuccia: “Bisogna dire basta| ai sindacati di comodo”

Angelo Figuccia

Secondo il capogruppo del Pds a Sala delle Lapidi, per risolvere i problemi dell'ex municipalizzata "tutti devono fare la propria parte, a cominciare dai sindacati che devono evitare di arroccarsi su posizioni antiche e stataliste".

PALERMO – Stop ai sindacati di comodo all’interno dell’Amat. E’ la richiesto di Angelo Figuccia, capogruppo del Pds-Mpa a Sala delle Lapidi. Secondo il consigliere, “è arrivata l’ora di gettare la maschera. In un momento di profonda crisi economica come l’attuale, tutti devono fare la propria parte, anche i sindacati. Non è più il tempo di difendere a spada tratta l’indifendibile, ma è necessario eliminare sprechi e storture: non è più ammissibile che esistano sindacati di comodo, ed invece ne resistono ancora un paio”.

Figuccia, inoltre lancia frecciate all’amministrazione comunale, rea di non aver ancora “predisposto il Piano Urbano del Traffico, uno strumento indispensabile per la città ma che è ancora chiuso nei cassetti dell’assessore Lapiana. E senza il Put, l’azienda di via Roccazzo non può mettere in atto il proprio piano industriale, pronto ormai da parecchio tempo”.

Secondo il capogruppo del Pds-Mpa “il risanamento dei conti dell’azienda passa anche attraverso la reintroduzione dei bigliettai, una figura scomparsa decenni fa ma che sarebbe un ottimo deterrente contro il triste fenomeno del portoghesismo, uno dei mali più profondi con cui deve fare i conti l’Amat: Palermo deve imitare le grandi metropoli europee come Parigi, Londra, Vienna e Berlino, dove tutti pagano il biglietto senza alcuna eccezione. Inoltre, un’ulteriore boccata d’ossigeno per le casse aziendali è sicuramente la riorganizzazione delle soste a pagamento ed il servizio di rimozione forzata, che vanno razionalizzati e potenziati, obbligando nello stesso tempo gli addetti ad indossare la mascherina antismog”. “Tutti devono fare la propria parte – conclude Figuccia – a cominciare dai sindacati che devono evitare di arroccarsi su posizioni antiche e stataliste”.


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