PALERMO – “L’unico “portoghese” in città è il Comune di Palermo che ha tolto all’Amat dieci milioni di euro, una cifra che serviva per fornire circa 25 mila abbonamenti gratuiti annuali alle categorie sociali più in difficoltà, come i disabili, gli studenti, i pensionati, gli indigenti e gli extracomunitari. Questi, secondo l’assessore Giuffrè sarebbero i portoghesi, ma sono cittadini palermitani che non hanno la possibilità economica di pagare il biglietto o l’abbonamento all’Amat e per colpa del Comune devono pure subire l’umiliazione di essere considerati ‘fuorilegge’”.
Ad affermarlo è Angelo Figuccia, capogruppo del Partito dei Siciliani-Mpa a Sala delle Lapidi, che prosegue: “Guarda caso, i dieci milioni di euro tolti all’Amat corrispondono al deficit annuale registrato dall’azienda di via Roccazzo. Il Comune, invece di destinare risorse all’Amat, sottrae fondi e li destina a spese inutili per autoblù e scorte per pagare stipendi ad assessori e consulenti che non sanno fare il proprio lavoro. Prendano esempio, invece, da Papa Francesco e facciano gli assessori tra la gente: quando vedremo gli assessori viaggiare sugli autobus come comuni mortali, pagando naturalmente il biglietto, e non su autoblù con tanto di scorta appresso? Proprio ieri, il sindaco in occasione della scopertura della targa intitolata a Martin Luther King, ha dichiarato di avere un sogno, quello di eliminare i permessi di soggiorno. Ma il sogno è in contraddizione con quello che fanno e dicono i suoi assessori: come è possibile affermare di essere un Comune tollerante ed accogliente con i migranti se poi si negano loro i servizi essenziali come quello al trasporto? Ci auguriamo che Orlando, che dice di saper fare il sindaco, cambi rotta e ripristini al più presto i 25 mila abbonamenti annuali gratuiti”.