“Se serve a qualcosa, comunico che questa notte del 21/02/2011 a due mesi esatti da quella del 21 Dicembre è stato commesso un atto violento contro il mio videocitofono di casa, completamente divelto con i fili e gli specchi della telecamera strappati”. Lo scrive a Livesicilia Filippo Grippi, dirigente dell’Asp di Petralia, che continua ad essere nel mirino. Il 23 dicembre scorso, infatti, qualcuno ha versato dell’acido sul citofono di Grippi. Il giorno dopo un sacchetto della spazzatura è stato posto davanti al portone di casa. Ma questi sono solo gli ultimi episodi di una escalation che il manager aveva definito di “cultura mafiosa”. Un segno di forza, di potenza, secondo Grippi, che ‘arricchiva’ le tecniche di minacce e intimidazioni.
Ora un nuovo “messaggio”. “Sei episodi sono proprio assai – conclude Grippi – spero che questa volta qualcuno mi risparmi: ‘in due mesi cosa ha fatto Petralia!'”.