PALERMO – La riforma dell’Irsap viaggerà con un disegno di legge autonomo. L’Ars, nella seduta poi interrotta per il rischio Covid dato dalla positività dell’autista del ragioniere Generale della Regione, ha infatti stralciato l’articolo 154 che riformava l’Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive. L’assessore alle Attività produttive, Mimmo Turano, big sponsor della norma, ha dovuto prendere atto delle resistenze dell’Aula e così ha proposto il ritorno della norma in commissione. Turano ha però chiesto rassicurazioni su un iter veloce della legge dopo la sessione di bilancio
La norma incideva, tra le altre cose, anche sulla vendita all’asta dei beni dei singoli consorzi Asi, mandati in soffitta dopo la nascita dell’istituto. Davanti alle opposizioni di Pd e Movimento cinque stelle in Aula, alla ripresa dei lavori di Sala d’Ercole, Turano ha rotto gli indugi e il la sua proposta è stata accolta dal presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè. E in materia di imprese, intanto, si registra l’ennesimo appello della presidente di Confcommercio Palermo, Patrizia Di Dio, che chiede ristori per le aziende colpite dalla crisi Covid: “L’Ars abbia un sussulto d’orgoglio”, dice.
Passa la norma che modifica la composizione della Commissione tecnica specialistica chiamata a concedere o negare le autorizzazioni ambientali Via e Vas, che passa da trena a sessanta componenti e viene suddivisa in tre sottocommissioni. La norma stanzia un milione di euro. “Il via libera al potenziamento della Commissione tecnica specialistica per il supporto allo svolgimento delle istruttorie per il rilascio di tutte le autorizzazioni ambientali di competenza regionale consentirà di esaminare con molta più velocità le pratiche e dimezzare i tempi di rilascio delle autorizzazioni – dice la deputata di Diventerà bellissima Giusi Savarino -. Si tratta di una norma che abbiamo fortemente voluto e che ha l’obiettivo di venire incontro alle segnalazioni e alle sollecitazioni più volte pervenute alla commissione Ambiente. Ringrazio i colleghi deputati che in modo trasversale con i loro interventi in aula hanno confermato la bontà di questa norma”.
Con un emendamento proposto da Claudio Fava e Giampiero Trizzino salta la possibilità, da parte dell’assessorato Territorio e ambiente, di decidere sulle incompatibilità “temporanee” dei componenti della Commissione. “Abbiamo salvaguardato il carattere di indipendenza della commissione – afferma Fava – prevedendo inoltre che la funzione regolatoria faccia capo all’intera giunta di governo e non solo all’assessore al ramo. Correttivi assolutamente necessari alla vigilia di una stagione in cui la Cts sarà chiamata ad esprimersi su progetti che riguardano investimenti per 1,5 miliardi di euro fra fotovoltaico e termovalorizzatori. Dopo la vicenda Arata-Nicastri, che trovò una sponda corruttiva proprio dentro la vecchia commissione – conclude Fava – serve certezza di professionalità, competenza e terzietà: qualità che il professor Angelini, attuale presidente della Cts, è in grado di garantire”. Savarino replica: “Dispiace constatare come Fava sia rimasto l’unico a manifestare un retropensiero che non appartiene alla mia cultura politica né al mio operato”.
Proteste del Movimento cinque stelle per l’approvazione dell’articolo 147, che aumenta lo stipendio del portavoce del presidente della Regione Siciliana. Per il deputato Giorgio Pasqua “è scandaloso che il portavoce del presidente, in un momento in cui c’è gente che non riesce a fare la spesa, guadagni più di un primario impegnato a contrastare il Covid o quasi quanto un dirigente generale della Regione che ha responsabilità amministrative e anche penali”. La norma è passata per un solo voto, con 27 favorevoli e 26 contrari. Contro hanno votato i deputati del M5s, del Pd e Claudio Fava. Dodici i parlamentari che non hanno votato pur risultando presenti, tra cui due assessori regionali (altri due invece hanno votato a favore) e sei onorevoli di maggioranza. Dopo il voto Miccichè è stato costretto a sospendere i lavori. Pasqua, intanto, annuncia la presentazione di un nuovo ddl “per cercare di riportare lo stipendio del portavoce del presidente della Regione a cifre più accettabili”.
“Nel corso di questa finanziaria abbiamo raschiato il fondo del barile alla ricerca anche di spiccioli da mettere a disposizione dei siciliani messi in ginocchio dal Covid, e quest’aula con la velocità della luce aumenta lo stipendio del portavoce del presidente della Regione, portandolo a guadagnare oltre 100 mila euro l’anno, più di primari che in questo momento sono in trincea per la lotta al Covid, rischiando la propria vita per salvare vite umane”. Lo afferma, il deputato del M5s Giorgio Pasqua, che in aula ha pure protestato, assieme ai colleghi del Movimento, per l’approvazione fulminea dell’articolo, inducendo il presidente dell’Ars, Micciché, a ripetere la votazione della norma, passata poi solo per un voto. “Una legge – dice Pasqua- può anche essere cassata da un’altra legge, per questo presenterò subito un ddl per cercare di riportare lo stipendio del portavoce del presidente della Regione a cifre più accettabili. So benissimo che le cifre in ballo non cambieranno di una virgola le sorti della Sicilia, ma quello che conta sono i messaggi che partono da questo palazzo verso l’esterno. E quello partito oggi è veramente pessimo, specie se si considera il terribile momento che stiamo vivendo”.
Nel lungo pomeriggio di Sala d’Ercole passa anche l’articolo 139 che introduce misure per il contrasto all’evasione fiscale ed al lavoro irregolare nel settore edile. “È una norma proposta dal Pd – rivendica il capogruppo Giuseppe Lupo -, la lotta al lavoro nero è un dovere morale per garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori e la libera concorrenza”. Con l’approvazione dell’articolo, il responsabile dei lavori è tenuto ad
acquisire copia delle denunce di inizio lavori effettuate dalle imprese esecutrici agli enti previdenziali, assicurativi ed infortunistici, compresa per i soggetti obbligati la denuncia effettuata alla Cassa edile. Tra gli obblighi anche quello di controllare durante l’esecuzione dei lavori la regolare presenza in cantiere dell’impresa e del personale autorizzato, oltre che l’Unilav dei lavoratori, segnalando agli enti competenti eventuali irregolarità riscontrate. Obbligatorio anche trasmette allo Sportello unico dell’edilizia (Sue) o allo Sportello unico per le attività produttive (Suap), alla fine dei lavori, il Durc dell’azienda esecutrice, attestante la regolarità contributiva. Plauso dai sindacati: “Esprimiamo soddisfazione per l’approvazione della norma sul contrasto all’evasione fiscale ed al lavoro nero nel settore edile, che è stata approvata oggi in Finanziaria”, dicono il segretario regionale della Filca Cisl, Paolo D’Anca, il segretario della Feneal Uil Sicilia, Francesco De Martino e Giovanni Pistorio, segretario della Fillea Cgil Sicilia.
Nel corso della seduta mattutina l’Aula aveva approvato l’articolo 118, che riguarda le concessioni demaniali le cui istanze sono state presentate prima della data di entrata in vigore della legge 32 del 2020. “Una norma fortemente voluta e sostenuta da Fratelli d’Italia che dà certezze agli imprenditori, in una fase di grande crisi, di poter operare sulle concessioni demaniali nei comuni non ancora dotati di Piano di utilizzo del demanio marittimo – afferma la capogruppo Fdi Elvira Amata -, cosa che non potrà più succedere per coloro che hanno presentato istanze dall’1 gennaio 2021″. Secondo Angela Foti (Attiva Sicilia) “si tutela così la conclusione dell’iter burocratico delle pratiche istruite o in corso di istruttoria”.
Via libera anche all’articolo 108 che apposta un milione di euro per il completamento del progetto relativo ai lavori di messa in sicurezza del tratto di costa Santa Margherita-Galati Marina, nel Messinese, in fase di realizzazione. L’Aula ha approvato anche l’articolo 92 (‘Utilizzo del personale in comando del Corpo di Vigilanza degli Enti Parco’).