PALERMO – Le carte saranno tutte sul tavolo soltanto nella riunione di oggi. In mattinata un faccia a faccia del governo con i capigruppo di maggioranza e opposizione all’Ars porterà a una schiarita definitiva sul maxi-emendamento che dovrebbe chiudere il discorso Finanziaria e che però potrebbe diventare un ddl autonomo a firma dell’Esecutivo. L’obiettivo della proposta governativa sarebbe quello di tenere distinti i finanziamenti ‘territoriali’ e le norme ordinamentali proposti dal testo-madre. L’approvazione dei due ddl avverrebbe comunque contestualmente.
L’ipotesi di un ddl autonomo
L’indiscrezione è arrivata dopo il rinvio dell’incontro che era stato fissato a Catania, e al quale avrebbero dovuto partecipare anche il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, il vicepresidente della Regione, Luca Sammartino, e l’assessore all’Economia Marco Falcone. Se ne riparlerà oggi, poco prima dell’apertura della seduta che inevitabilmente slitterà. Per tutta la giornata di domenica l’assessore all’Economia Marco Falcone è stato al lavoro per assemblare le proposte provenienti dai partiti. Lungo l’elenco degli interventi.
Maggioranza e opposizione si erano ripromesse di non polverizzare il plafond in misure dal valore inferiore ai 100mila euro. Ci sono norme per riqualificazione di impianti sportivi e piscine comunali (“non si tratta di mance ma di aiuti concreti ai sindaci”, evidenzia una voce di maggioranza) ma anche le misure a costo zero come quella che toglie i vincoli per l’apertura di grandi negozi nei centri storici. Diverse le richieste sui cosiddetti ‘grandi temi’: il M5s, ad esempio, ha chiesto un incremento di circa un milione di euro delle risorse destinate al contrasto alla violenza di genere, ma anche il ripristino degli aiuti alle donne affette da patologie oncologiche per l’acquisto di parrucche. Il valore originario di circa quaranta milioni di euro sarebbe lievitato notevolmente.
Finanziaria, ultimo miglio
L’intero pacchetto – costituito da norme ordinamentali, di spesa e interventi sui ‘grandi temi’ – potrebbe finire quindi in una sorta di legge di Stabilità Bis. Un ddl autonomo da approvare però contestualmente alla manovra madre, che nel frattempo verrebbe messa in sicurezza. Al momento mancano soltanto l’articolo con le riserve per i Comuni, che in commissione Bilancio hanno creato non poche tensioni, e le tabelle.