Sicilia, il governo dialoga sulla Finanziaria e blocca i franchi tiratori

Sul palcoscenico dell’Ars il governo dialoga e neutralizza i franchi tiratori

Prima due stop, poi un via libera: radiografia del voto segreto a Sala d'Ercole
LA FINANZIARIA
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PALERMO – Due prove generali finiscono male, ma la Prima si chiude tra gli applausi del pubblico. Se l’esordio dell’Assemblea regionale siciliana su Bilancio e Finanziaria fosse un’opera teatrale potrebbe essere raccontato in questi termini. I due scivoloni del governo su altrettanti emendamenti al Bilancio portano il ‘regista’, figura impersonata dal governatore Renato Schifani, a mettere in campo per tempo tutti gli accorgimenti necessari per un esordio senza sbavature sul palcoscenico della Finanziaria.

Accade così che i franchi tiratori, subito pronti ad entrare in azione nelle due votazioni a scrutinio segreto che hanno riguardato i fondi per le scuole nei capitoli dell’assessorato all’Istruzione, non trovino margini di azione nel primo articolo della legge di stabilità. È uno dei pilastri del ddl governativo, che mette in campo 150 milioni di euro per gli sgravi contributivi da destinare alle imprese che assumono. Quando a Sala d’Ercole vota il passaggio agli articoli per la Finanziaria, Schifani fa partire tutte le interlocuzioni possibili con l’opposizione che decide così di risotterrare l’ascia di guerra che era stata appena tirata fuori.

Le indicazioni del Pd e del Movimento cinque stelle vengono recepite dal governo e trovano posto in una parziale riscrittura della norma. Mosse che contribuiscono a rasserenare il clima e a mettere in sicurezza una misura considerata “centrale” dal governo, come confermato dallo stesso Schifani tra i corridoi di Palazzo dei Normanni poco prima di iniziare la maratona su Bilancio e Finanziaria.

Renato Schifani

Cosa prevede la norma sugli sgravi per le assunzioni in Sicilia

Il testo base dell’articolo 1 prevede per i datori di lavoro un contributo pari al 10% del costo annuale del personale assunto. La percentuale sale al 15% se l’assunzione riguarda una donna o un over 50. Due modifiche frutto di altrettanti suggerimenti provenienti dai banchi dell’opposizione, in particolare del dem Nello Dipasquale e dalla deputata Cinquestelle Roberta Schillaci, accolti dal governo. Trova posto anche un emendamento del deputato Pd Dario Safina, che porta gli sgravi fiscali al 15% anche nel caso in cui le assunzioni vengano effettuate da un’impresa che investe in welfare aziendale, sicurezza sul lavoro e riduzione dell’orario a 35 ore settimanali.

I franchi tiratori nella maggioranza

L’opposizione, a questo punto vola sopra anche su alcuni dubbi relativi ai limiti sul regime ‘De Minimis’ degli aiuti alle imprese. L’Esecutivo centra così l’obiettivo: il via libera sull’articolo ‘Incentivi a sostengo delle assunzioni a tempo indeterminato’. La prima giornata di votazioni, tuttavia, fa maturare nel governo anche la consapevolezza di non potere lasciare nulla al caso. L’esistenza dei franchi tiratori nella maggioranza è ormai un dato di fatto. Basta dare uno sguardo al resoconto d’aula sulle due votazioni a scrutinio segreto per scattare la fotografia che inquadra il problema.

Assemblea regionale siciliana
Sala d’Ercole

Pd, M5s e Controcorrente, con l’aggiunta di Sud chiama nord che è su posizioni ancora più critiche dopo la decisione di stralciare tutte le norme ordinamentali dal testo base, raggiungono normalmente quota 26. In entrambi i casi incriminati, però, il voto contrario al governo (grazie alla ‘garanzia’ dell’anonimato) è salito fino a 33.

Il ‘partito’ dei malpancisti

L’analisi sulle due votazioni a scrutinio segreto relative ai fondi per la scuola nel Bilancio è presto fatta. L’opposizione ha dovuto rinunciare sempre a tre assenti e così la distanza da quota 23 fino a 33 è stata colmata da almeno dieci malpancisti del centrodestra. A quel punto, fiutato il pericolo, sono scattate le contromisure del governo. Schifani ha aperto il dialogo con l’opposizione e portato a casa il primo articolo della Finanziaria. Oggi, mercoledì 17 dicembre, si torna di nuovo sul palcoscenico dell’Ars.


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