(Nuova puntata del nostro viaggio tra i disagi delle scuola palermitane. Tocca al Finocchiaro Aprile).
È dotato di tutto: scale antincendio, maniglioni antipanico, estintori, cassette del pronto soccorso, riscaldamenti. Il liceo socio psicopedagogico Finocchiaro Aprile di via Cilea sembra essere in perfetta sintonia con le norme di sicurezza previste dalla legge. Allora perché non esiste alcun documento che ne certifichi l’agibilità? Maria Rita Moschetti, di nuovo preside dell’istituto dopo un’assenza di sei anni, racconta delle telefonate, di tutte le richieste che non hanno mai avuto risposta: “Già sei anni fa mi ero rivolta alla Provincia per questo problema. E ancora oggi non esiste un certificato per l’agibilità dei locali. In teoria la scuola dovrebbe essere chiusa”. Tuttavia, sembra non esserci pericolo in caso di terremoto o incendio. “Ogni anno vengono fatte prove di evacuazione, gli alunni sanno esattamente come devono comportarsi. Qui, in centrale, abbiamo le attrezzature adatte per affrontare situazioni di pericolo”.
L’ufficio di presidenza si trova nella sede principale dell’istituto. Un prefabbricato pulito, sufficientemente curato, provvisto di ascensori e macchinette per il caffè.
“Qualche anno fa una ditta ha iniziato i lavori di ristrutturazione della scuola – spiega la dirigente scolastica – poi improvvisamente si sono fermati. Mi hanno detto che c’erano dei contenziosi tra ditte. Sono riusciti a completare la palestra e il primo piano”.
Potrebbe essere già un traguardo, se si pensa che per alcuni anni l’aula di ginnastica è diventata un magazzino, dimora di sedie rotte, attrezzi e armadietti non utilizzati. Ma la professoressa Moschetti protesta giustamente, racconta dell’assenza dei condizionatori: “Non si può concepire una scuola senza impianto di climatizzazione. Qui a giugno si muore di caldo. E capita che qualcuno abbia dei collassi”.
Sono circa mille le ragazze che ogni anno si iscrivono al Finocchiaro Aprile,
ma i locali non sono sufficienti, come spiega il responsabile della sicurezza, Luigi Sugamiele: “Tutti gli anni è la stessa storia. Sorteggiamo chi deve restare a casa o iscriversi da qualche altra parte. Ci sono scuole che utilizzano la metà delle aule a disposizione. Sarebbe perfetto se ci trasferissimo in una sede più grande”. E lo dice dall’ingresso della succursale, il Lorenzini, dal nome del proprietario che lo affitta alla Provincia. Un edificio in muratura, forse più solido della centrale ma con aule piccole e poco curate, senza un buon impianto antincendio e privo dell’interruttore elettrico generale.
Tutte mancanze dovute a diverbi tra il signor Lorenzini e la Provincia. “Questioni irrisolte, contenziosi che vanno solo a discapito degli studenti. La situazione della succursale è drammatica, bisogna fare qualcosa al più presto” , conclude la preside, con una punta di amarezza e la speranza di un imminente cambiamento.
Finocchiaro Aprile: | se la scuola è “inagibile”
(Nuova puntata del nostro viaggio tra i disagi delle scuola palermitane. Tocca al Finocchiaro Aprile).
È dotata di tutto: scale antincendio, maniglioni antipanico, estintori, cassette del pronto soccorso, riscaldamenti. La scuola Finocchiaro Aprile di via Cilea sembra essere in perfetta sintonia con le norme di sicurezza previste dalla legge. Allora perché non esiste alcun documento che ne certifichi l'agibilità?
Partecipa al dibattito: commenta questo articolo