CATANIA – C’è del marcio nel Pdl. Lo sostengono in tanti. Ma la convinzione si tramuta in certezza stando a quanto potrebbe accadere in vista delle amministrative a Catania dove Firrarello e la sua squadra non intendono in alcun modo ricandidare Raffaele Stancanelli. Cosa che il senatore conferma a chiare lettere: “Che Stancanelli sarà il mio candidato mi sembra improponibile – dice con estrema convinzione il senatore -. Lui ha dei legami che, avrà torto o avrà ragione o avrà quello che vuole, rappresentano una linea chiara che io non intendo seguire. Perché le alleanze che lui intende praticare io non intendo praticarle”. Il riferimento, tutt’altro che velato è ovviamente all’ex governatore Lombardo. Sempre lui ad aleggiare sui destini della politica non solo catanese. “Al contrario di quello che si pensa, lui (Stancanelli, ndr) può essere stato un buon sindaco: ma c’è un problema di linee e di alleanze”. Pino Firrarello quel termine “improponibile” lo scandisce come fosse una sentenza inappellabile. E con la stessa fermezza si dice pronto a ragionare su versanti diversi qualora Stancanelli dovesse essere confermato a candidato della coalizione: “Sicuramente troveremo altre soluzioni”, sbotta. Una querelle che pare essere solo all’inizio.
Impossibile, poi, non tornare sull’uscita a proposito dei “bilanci patrimoniali degli ultimi venti o trent’anni di alcuni soggetti politici”: “Mi riferisco a tutti noi che abbiamo svolto attività politica. Il mio patrimonio economico non è cambiato al contrario di tanti altri. I soldi della pubblica amministrazione vanno gestiti bene. Qualcuno ha il dovere di indagare su come ci si è arricchiti. Io non lo so perché Cascio abbia voluto rispondermi su questa cosa. Non so nemmeno se è cambiato il reddito patrimoniale di Cascio ma alcune frequentazioni che sono emerse negli ultimi tempi possono riguardare anche lui”. Ed a proposito del presidente uscente all’Ars, il senatore Firrarello non smorza la polemica: “Io insisto. Devo constatare ancora di più che Cascio non ha capito un bel nulla. Poverino, brancola nel buio ma non sempre il cervello si collega alla testa. E’ inutile aggiungere altro. Lui ha la coda di paglia e si è risentito più di quanto è dovuto”. Infine, un consiglio a Rosario Crocetta (“Non deve allearsi con nessuno ma andare avanti sul programma”) ed una convinzione (“Musumeci ha perso perché si è ritirato Fava”) prima di tornare a dove si era partiti. Ancora a lui: Lombardo. “Il nome lo sta dicendo lei – chiosa Firrarello -. E’ un nome che non intendo pronunciare mai più. Un nome che ho cancellato per la vita”.