PALERMO – Era una rete di spacciatori di sostanze anabolizzanti. Su delega della Procura della Repubblica di Palermo, i carabinieri del Nas con il supporto operativo del Comando provinciale hanno notificato quattro ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari. Le quattro persone finite ai domiciliari sono Cesare Monte, 39 anni nato ad Alcamo ma residente a Partinico, Gaspare Aiello, 33 anni di Partinico, Filippo Masucci, 51 anni di Palermo, Francesco Di Rosalia, 35 anni di Palermo, ma residente a Cinisi. Sono tutti accusati di associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione e commercio di sostanze biologicamente o farmacologicamente attive, al fine di alterare le prestazioni agonistiche di atleti gravitanti nel mondo del bodybuilding e delle palestre.
Eseguite perquisizioni nelle abitazioni di altre 21 persone, di cui 16 indagate per gli stessi reati. In particolare sei di loro sono ritenuti responsabili di esercizio abusivo della professione sanitaria: prescrivevano terapie mediche e piani nutrizionali, somministrando anche farmaci per curare gli effetti collaterali provocati dalle sostanze dopanti.
Le sostanze proibite (stimolanti – narcotici e analgesici – steroidi anabolizzanti – diuretici – ormoni peptidici ed affini) sono molteplici, così come i metodi illegali di assunzione. Nel body building sono particolarmente utilizzati gli anabolizzanti (testosterone, nandrolone, stanozololo) per accrescere la massa muscolare e gli ormoni peptidici ed affini (corticotropina e ormone della crescita), in grado di generare un aumento della forza e della muscolatura.
A fronte di evidenze scientifiche piuttosto dubbie sul reale miglioramento delle performance, i danni sono spesso irreversibili: effetti sulla sfera sessuale e sui caratteri somatici sia maschili che soprattutto femminili, crisi ipoglicemiche mortali per l’uso di insulina, effetti sul sistema nervoso centrale e sull’apparato cardiovascolare indotti dalle amfetamine e dalla cocaina. Inoltre, gli anabolizzanti aumentano il rischio di tumori al fegato e di rotture dei tendini.
Le indagini del Nas di Palermo sono partite unda atleta, risultato poi positivo, della gara ciclistica “Granfondo Mtb – Baronessa di Carini”, disputata a Carini il 29 maggio 2016.
Ne è seguita una complessa attività investigativa, coordinata dalla Procura, realizzata con servizi di osservazione, controllo e pedinamento, intercettazioni telefoniche e ambientali. Questo ha permesso di risalire alle basi operative e di copertura dell’organizzazione e cioè due palestre e un negozio di integratori alimentari del palermitano. I rispettivi titolari, tutti preparatori atletici, assieme a un body builder avevano organizzato una rete di acquisto e vendita. Tra i farmaci e le sostanze maggiormente spacciati vi erano Winstrol, Proviron, Testovis, Sustanon, Gonasi e Monores, nonché trenbolone e nandrolone (quest’ultima sostanza, oltre che ad effetto dopante, è anche ad effetto stupefacente). Gli anabolizzanti venivano venduti al dettaglio o spediti nascosti all’interno di plichi veicolati da corrieri per consegne in città e in altre località dell’Italia. Si ipotizza che il volume di affari dell’organizzazione si aggirasse sui 300.000 euro annui, tenuto conto dei numerosi episodi di vendita documentati e dal numero delle transazioni post-pay accertate.
Molti degli acquirenti erano atleti che praticano il body-building a livello agonistico e partecipavano regolarmente a numerose manifestazioni, anche di livello nazionale e internazionale, classificandosi quasi sempre ai primi posti delle competizioni.
Una delle palestre era diventata un “ambulatorio del doping”. All’interno dello spogliatoio i giovani body-builder si somministravano vicendevolmente le sostanze dopanti, attraverso iniezioni intramuscolo o sottocutanee. Un infermiere professionale praticava delle flebo.
In un caso l’aumento della massa muscolare nel minor tempo possibile è stato stimolato con medicinale veterinario, lo Stargate, un farmaco a base di stanozololo normalmente utilizzato per il potenziamento muscolare e scheletrico di cani e gatti. Perquisizioni anche a Catania, Ragusa, Salerno e Treviso.
Alcuni assuntori delle sostanze dopanti si sono ammalati di varie patologie. I quattro arrestati avrebbero suggerito, senza avere alcuna competenza, la somministrazione di farmaci.