PALERMO – I medici hanno sciolto la prognosi per il bambino di sette anni rimasto folgorato da una scarica elettrica in via Gaspare Palermo, nella zona di via Oreto. Le sue condizioni, dopo l’incidente avvenuto sabato pomeriggio, sono notevolmente migliorate. Per lui si era temuto il peggio: il piccolo avrebbe infatti forzato la cabina stradale dell’Enel e da quest’ultima si è sprigionata una fiammata che l’ha parzialmente travolto.
Il bambino ha riportato serie ustioni a un braccio e al volto. Una tragica fatalità che avrebbe potuto avere conseguenze peggiori se la cabina elettrica del palazzo fosse stata già “scoperchiata” o manomessa. I tecnici dell’Enel hanno infatti accertato che l’impianto incassato nel muro del palazzo era in regola prima dell’incidente: “Non c’era alcuna anomalia – spiegano dall’azienda – nemmeno segnali di eventuali manomissioni per furto di luce, ma questi ultimi vengono effettuati raramente tramite le cabine su strada, a meno che non si tratti di collegamenti realizzati da venditori ambulanti”.
Inizialmente, infatti, si era ipotizzato che l’incidente fosse avvenuto in seguito ad un allaccio abusivo, come avvenne nel 2015 al Borgo Vecchio. In quel caso una cabina esplose e la fiammata investì una bambina che finì all’ospedale in gravissime condizioni. “Purtroppo i furti di luce non risparmiano alcuna zona della città – proseguono dall’Enel – ma non sembra questo il caso. Migliaia di cabine nel capoluogo siciliano vengono danneggiate o diventano pericolose dopo essere state colpite, ad esempio, durante sinistri stradali. Per questo il monitoraggio dei nostri tecnici è costante, soprattutto per tutelare l’incolumità pubblica”.
L’Enel invita così i cittadini a segnalare danni o anomalie sulle cabine che si trovano lungo le strade della città: “E’ possibile contattare l’803500 – spiegano – in modo da accelerare i tempi degli interventi e mettere eventualmente in sicurezza gli impianti”. Nel frattempo il bambino ricoverato al Centro ustioni dell’ospedale Civico lascerà presto il reparto di Terapia intensiva: “Sarà trasferito presto – conclude il direttore sanitario Giorgio Trizzino – alla degenza non appena sarà disponibile”.