PALERMO – Si è tenuta questa mattina, in III commissione all’Ars, l’audizione richiesta a gran voce dal Movimento 5 Stelle in merito alla vicenda dei bandi Ue per coltivazioni ecosostenibili, cancellati da una sentenza del Tar. Un passaggio che, denunciano i grillini,rischia di mandare sul lastrico oltre 8.000 imprese del settore.
“Non apriamo l’ombrello prima che piova. Sgombriamo il campo da ogni dubbio: sui contributi del PSR per il biologico non c’è nessuna procedura di restituzione delle somme già erogate, ma deve essere individuata una soluzione per sbloccare i fondi del 2015 che invece sono statti congelati”, ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura e Pesca Antonello Cracolici, intervenendo in audizione in commissione Attività Produttive.
Il caso è quello della sentenza che ha annullato l’ultima graduatoria del PSR sul biologico, a seguito di un ricorso presentato da un gruppo di aziende escluse.
“L’amministrazione si tutelerà in tutte le sedi per evitare che si crei un danno agli agricoltori siciliani oltre che un colpo al cuore del ‘bio’, che oggi è un grande successo per la Sicilia che è la prima regione in Europa per estensione territoriale di coltivazione biologica, con i suoi circa 250.000 ettari. Nel nuovo PSR, che da febbraio diverrà operativo, si prevede una ulteriore estensione di 50.000 ettari di biologico”.
“Faremo di tutto per garantire i diritti di coloro che hanno ottenuto i contributi – ha proseguito Cracolici – e lavoreremo per trovare soluzioni anche per chi è stato escluso dal precedente bando. Abbiamo sempre agito nel rispetto delle regole comunitarie. Il nostro obiettivo è quello che è scritto nel PSR: incentivare l’agricoltura biologica in Sicilia”.
“Le parole dell’assessore Cracolici, a nostro avviso, non sono rassicuranti”, commentano le due parlamentari Cinquestelle Valentina Palmeri e Angela Foti, intervenute durante l’audizione di questa mattina. La deputata Palmeri, adesso, presenta anche un’interrogazione parlamentare indirizzata all’assessore all’Agricoltura, e lamenta superficialità da parte della Regione nell’individuare una soluzione concreta e urgente alla vicenda. “E’ sconcertante l’approssimazione della Regione per il modo in cui il settore del biologico viene trattato, – afferma la deputata – un settore che, invece di essere incentivato, nei fatti viene ostacolato dalla cattiva amministrazione e dalla burocrazia”.
Il gruppo parlamentare M5S, inoltre, continua a chiedere vengano individuati e sanzionati i responsabili diretti. “Il senso di impunità, dilagante nella pubblica amministrazione, è probabilmente una delle principali cause dello sfacelo cui assistiamo”, lo afferma la portavoce Cinquestelle Angela Foti. “Tutta questa vicenda – sostiene Foti – mette in luce l’inconsistenza di questo governo. L’instabilità politica ed il continuo cambio di poltrone negli assessorati stanno creando danni enormi”.
Sempre durante l’audizione di questa mattina, l’assessore Cracolici ha detto che la sospensione dei pagamenti è diventato atto dovuto a seguito del pronunciamento del Tar. “Il problema – concludono la due parlamentari – è che la sospensione dei pagamenti è avvenuta soltanto a dicembre, mentre la sentenza risale al mese di marzo. In questo lasso di tempo, la Regione ha chiesto un atto di conferma-impegno alle ditte, arrecando loro ulteriori danni visto che le aziende si sono trovate ad anticipare somme per l’acquisto di macchinari ed attrezzatura”.
Nel frattempo, l’Unione allevatori si è dimostrata disposta al dialogo e continua a chiedere lo scorrimento della graduatoria ed un accordo transattivo.