Fondi per le periferie | L'Anci rompe con il governo - Live Sicilia

Fondi per le periferie | L’Anci rompe con il governo

Passo indietro di Conte, l'associazione dei sindaci interrompe le relazioni.

Lo strappo
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PALERMO – L’Anci rompe col governo Conte. E il casus belli è ancora una volta la vicenda dei fondi per le periferie. Quelli tolti dal Milleproroghe con la promessa, incassata proprio dall’Anci, di un successivo appostamento delle somme spalmate in tre anni. Impegno che sembra sfumare secondo l’Associazione dei Comuni italiani.  “La delegazione dell’Anci, composta dal presidente Antonio Decaro e dai vicepresidenti Filippo Nogarin e Roberto Pella, ha abbandonato i lavori della Conferenza Unificata e annunciato che le relazioni istituzionali con il governo sono interrotte. Non abbiamo trovato riscontro all’impegno che aveva preso con noi il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sul bando periferie nell’incontro dell’11 settembre. Siamo costretti a interrompere le relazioni istituzionali, nostro malgrado”. E’ quanto puntualizza l’Anci in una nota, sottolineando che la delegazione dei Sindaci tornerà “a quei tavoli solo quando il percorso per restituire ai sindaci il miliardo e seicento milioni sottratti, si vorrà avviare davvero”.

Durante l’incontro con il presidente Conte, era stato fissato un percorso in due fasi, viene ricordato. “Prevedeva l’intesa in Unificata per sanare la presunta incostituzionalità di una norma che finanziava per 800 milioni di euro il bando periferie – riepiloga Decaro – quindi l’istruttoria di un iter per inserire nel primo decreto utile le risorse e fissare le procedure per riallocare i fondi. Oggi in Unificata era stata messa all’ordine del giorno l’intesa, un primo passo. Ma il governo, sollevando un problema di natura tecnica, risolvibile secondo noi se solo ce ne fosse stata la volontà politica, l’ha tolta”. Di qui la sospensione delle relazioni. Che riguarderà la Conferenza Unificata e la conferenza Stato-Città, cioè le sedi di concertazione istituzionale tra governo ed enti territoriali dalle quali passano tutti i provvedimenti dell’esecutivo, per l’acquisizione dei necessari pareri. “Al viceministro Garavaglia che ipotizza interessi di parte e alla ministra Stefani che ci accusa di aver abbandonato il tavolo – conclude Decaro – ricordo che l’Anci rappresenta tutti i sindaci, a prescindere dalla provenienza geografica o dall’estrazione politica, come dimostra anche la composizione della delegazione al momento della rottura delle relazioni, e che la nostra disponibilità, con l’unico scopo di risolvere il problema, è stata massima dal primo momento. Circostanza che è stata sotto gli occhi di tutti”.

La toppa trovata da governo e Anci in extremis si scuce subito quindi. Quell’intesa non era piaciuta a Leoluca Orlando, presidente dell’Anci Sicilia, che aveva criticato i vertici nazionali dell’associazione e non si era recato per protesta ad accogliere il presidente del Consiglio in visita a Palermo.  (sa. t.)

 

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