Fondi Ue, la Sicilia è salva| (almeno per ora...) - Live Sicilia

Fondi Ue, la Sicilia è salva| (almeno per ora…)

strasburgo
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La plenaria di Strasburgo ha salvato, per ora, gli aiuti europei per Campania, Calabria, Puglia e Sicilia. Nella votazione sulla proposta del Parlamento europeo per le prospettive finanziarie 2013-2020 è passato infatti l’emendamento, presentato dal gruppo socialista su forte impegno del Pd, che impone una clausola di salvaguardia nella creazione di una categoria intermedia delle regioni destinataria degli aiuti europei. Tale categoria, voluta su spinta francese, spagnola e portoghese, destina aiuti alle regioni il cui Pil è tra il 75 e il 90% della media europea. Di fatto è stata creata per continuare a erogare aiuti a regioni che rischiavano di uscirne dalla lista dell’ex ‘obiettivo 1’, ora ‘obiettivo convergenza’, (aiuti alle regioni il cui Pil è inferiore al 75% di quello Ue).

In Italia vi entreranno a far parte Sardegna, Abruzzo, Molise e Basilicata. Ma il rischio collegato alla nascita di tale nuova categoria, in un ambito di bilancio ‘congelato’ come vorrebbero i governi, avrebbe fatalmente comportato il ridimensionamento dei fondi per le regioni che attualmente li percepiscono. I liberaldemocratici dell’Alde hanno presentato un emendamento per bloccare tout court la proposta di nuova categoria intermedia. Ppe e SD si sono spaccati per gruppi nazionali (francesi, spagnoli e portoghesi compatti sul no) e l’emendamento è stato respinto con 411 contrari, 222 sì e 40 astenuti. A salvare i contributi per le regioni più svantaggiate è stata la clausola di salvaguardia presentata da SD e approvata a larga maggioranza e con il voto bipartisan di PdL e Pd, in cui si impone che i fondi per la categoria intermedia “non devono andare a scapito della attuali regioni dell’obiettivo 1”.

Soddisfatto il Pd. “Il voto di oggi – hanno affermato gli europarlamentari Cozzolino, Caronna e De Angelis – pone all’attenzione della Commissione il tema non più eludibile di un aumento delle risorse per la coesione nel bilancio dell’Unione. Si apre adesso un negoziato molto impegnativo. Noi abbiamo fatto la nostra parte in Parlamento, il governo italiano faccia la sua per tutelare gli interessi del Paese”.


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