Ars, "azzerato fondo di riserva" |Ma Ardizzone: i soldi ci sono - Live Sicilia

Ars, “azzerato fondo di riserva” |Ma Ardizzone: i soldi ci sono

Palazzo dei Normanni, sede dell'Ars

L'Ansa riporta che una delibera adottata lo scorso fine aprile dal Consiglio di presidenza avrebbe quasi prosciugato il fondo, che aveva un accantonamento di 520mila euro. Ma la presidenza smentisce: "Le somme sono rimaste invariate"

Palazzo dei Normanni
di
4 min di lettura

PALERMO – In caso di spese improvvise, da qui a fine anno, l’Assemblea regionale potrà disporre di appena 14.563,4 euro. Il “fondo di riserva”, che aveva un accantonamento di 519,563,40 euro, è stato quasi azzerato da una delibera adottata lo scorso fine aprile dal Consiglio di presidenza dell’Ars, presieduto da Giovanni Ardizzone (Udc), e visionata dall’ANSA. Il capitolo è stato ‘prosciugato’ per finanziare la manovra di variazione con la quale l’organismo parlamentare ha integrato o ridotto alcune spese del bilancio interno del 2013. Sebbene il fondo, come specificato in bilancio, serva a finanziare “spese impreviste di parte corrente”, gran parte delle risorse che erano state accantonate sono state stornate alla Fondazione Federico II, che riceve 240 mila euro, in aggiunta ai 480 mila già assegnati in sede di approvazione dell’esercizio.

In particolare, su proposta di Ardizzone che aveva già sollecitato con una nota il Collegio dei questori, 178 dei 240 mila euro serviranno a finanziare per un anno la convenzione editoriale stipulata dalla Presidenza con la Federico II per la diffusione dell’attività istituzionale. Il resto dei fondi di riserva è stato distribuito in altri capitoli. Ben 210 mila euro vengono stanziati in un nuovo capitolo di spesa per “obbligazioni assunte negli esercizi precedenti di cui all’art.15.01”: si tratta di debiti che l’Ars deve coprire per spese legate all’uso di auto. Con questa operazione, il Consiglio di presidenza annulla, anzi aumenta, proprio la spesa per le vetture, che in sede di approvazione del bilancio era stata ridotta da 425 a 320 mila euro, con un ulteriori ritocco al ribasso, previsto in quest’ultima delibera, di 30 mila euro.

Altri 130 mila euro sono stati destinati alle spese per “la locazione, gestione e manutenzione degli immobili in affitto e degli uffici decentrati dell’Assemblea”, in attesa che i vertici dell’Ars adottino quella spending review annunciata nei mesi scorsi e che includeva, per esempio, la chiusura della sede di Catania. Le altre voci di spesa in aumento riguardano “compensi e rimborsi per il personale di altre amministrazioni ed enti che forniscono prestazioni all’Assemblea” per 55 mila euro, “energia elettrica, gestione impianto termico e acqua” per 100 mila euro, “installazione e interventi straordinari sugli impianti tecnologici” per altri 100 mila euro.

Per chiudere la manovra di variazione, il Consiglio di presidenza ha ridotto di 100 mila euro il capitolo ‘interventi di riattamento del giardino, degli ingressi e delle aree circostanti e altri 200 mila euro li ha recuperati dalla soppressione del servizio di call center. Il ”fondo di riserva” era già stato alleggerito in passato, con una riduzione di 766.656,67 euro, a fonte dei 1,286 milioni del previsionale 2012.

Sulla notizia però interviene la presidenza dell’Assemblea con una nota: “In relazione alla notizia pubblicata da un’autorevole agenzia di stampa come l’Ansa e rilanciata da alcuni giornali on-line è doveroso precisare che nessuna decurtazione ai fondi di riserva del bilancio dell’Assemblea regionale siciliana è avvenuta nel corso dell’esercizio finanziario 2013”. Lo afferma il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone.  “Pertanto le somme stanziate di 519.563, 40 per il Fondo di riserva per spese impreviste di parte corrente e di 400.000,00 euro per Fondo di riserva di spese impreviste in conto capitale – aggiunge il presidente dell’Ars – sono rimaste invariate”.

“Dispiace notare come si cerchi di fare sensazionalismo inseguendo piste giornalistiche che non esistono. Sarebbe bastata una telefonata agli Uffici competenti – conclude Ardizzone – per verificare che, nonostante il gran caldo che accompagna la stagione, non c’è stato alcun prosciugamento”.

Secondo quanto si legge nel bilancio dell’Ars – scrive successivamente l’Ansa – per il 2013, pubblicato nel sito istituzionale, nel fondo di riserva per le “spese impreviste di parte corrente” risultano stanziati 519.563,40 euro. Dalla delibera del Consiglio di presidenza n.7 del 23 e 24 aprile scorso, consultabile nel bollettino pubblicato anche questo nel sito dell’Assemblea, si evince che da questo capitolo sono stati prelevati, per finanziare altri capitoli di spesa, 505 mila euro: dunque, in base a questi calcoli, nel fondo rimarrebbero 14.563,4 euro. A meno che non ci sia stata una successiva variazione in aumento del fondo, ma questo al momento non è evidente. Nell’attesa di un chiarimento contabile da parte degli uffici, contattati dall’ANSA su indicazione della Presidenza ma senza alcun esito, in un altro bollettino del Consiglio di presidenza, che risale al 31 dicembre (giorno di approvazione in aula del bilancio 2013) si legge che per effetto di alcune delibere approvate nella stessa seduta dell’organismo parlamentare, il presidente propone “la seguente modifica all’articolo 17.1 (fondo di riserva): sostituire “768.563,40” con “1.024.563,40”. La modifica, tuttavia, non è stata trascritta nel bilancio consultabile dagli utenti e approvato lo stesso giorno della riunione del Consiglio e le cifre citate nella delibera del Consiglio, sia in variazione sia definitive, non corrispondono a quelle del bilancio esitato in aula. Se il dato comunque fosse confermato dagli uffici, il fondo di riserva da cui sono stati prelevati 505 mila euro lo scorso aprile, oggi sarebbe pari a 519.563,4 euro, come sostiene la Presidenza dell’Ars in una nota. Dalle carte rese pubbliche tuttavia questo non trova riscontro. Dal fondo di riserva, comunque, il Consiglio ha detratto 505 mila euro come emerge dal bollettino n.7 dello scorso aprile, destinando queste risorse ad altri capitoli di spesa, in particolare – come scritto dall’ANSA – alla Fondazione Federico II che ha ricevuto 240 mila euro aggiuntivi rispetto alla somma stanziata in bilancio al 31 dicembre scorso. E al momento non risultano altre variazioni di bilancio.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI