Per parlare del candidato Ugo Forello, forse conviene partire da un numero: 37. È la percentuale di intervistati che dichiara di conoscerlo nel sondaggio pubblicato dal Corriere della sera a firma di Nando Pagnoncelli sulle amministrative di Palermo. È questa la vera sfida dell’avvocato grillino, tra i fondatori di Addiopizzo, nella partita dell’11 giugno: farsi conoscere dall’elettorato. E per farlo restano solo sedici giorni. Il sondaggio del Corriere lo dà secondo, dietro Orlando, quello pubblicato da Repubblica lo vede invece terzo, alle spalle di Ferrandelli. Insomma, i sondaggisti non sorridono al candidato 5 Stelle, dato per perdente in un eventuale ballottaggio, malgrado a secondo turno i grillini vincano più o meno dappertutto in Italia quando riescono ad arrivarci. Ma certo del senno di poi dei sondaggi smentiti dalle urne, da Brexit e Trump a scendere, son piene le fosse. Forello lo sa e spera nell’effetto sorpresa. Soprattutto nelle periferie, dove i grillini si aspettano che in tanti voltino le spalle a Orlando e non scelgano Ferrandelli.
E se Forello è ancora poco conosciuto, va detto che dalla sua ha la forza del simbolo dei 5 Stelle, che attrae con dinamiche diverse rispetto agli altri partiti, spesso prescindendo dalla notorietà dei candidati. Quel Movimento 5 Stelle che a Palermo ha lasciato macerie dopo lo scontro fratricida consumato attorno alla vicenda delle firme false. E su cui sembra ormai andata in porto l’opa dell’avvocato venuto da Addiopizzo (nei 5 Stelle dal 2014), che spaventava i “vecchi” grillini già un anno fa, come ha rivelato l’ormai famigerato audio riservato diventato di pubblico dominio in cui i timori dei deputati palermitani per la sua scalata erano evidenti. Lo stesso Forello durante il forum in redazione a Livesicilia ha sottolineato che i suoi avversari sono ormai fuori dal Movimento.
Pedala sulla sua bicicletta l’avvocato Forello per cercare di portare a casa un buon risultato. E da qualche giorno attacca a testa bassa Fabrizio Ferrandelli, con cui si contende una seconda piazza che potrebbe valere il ballottaggio se Orlando non raggiungerà la fatidica quota 40. D’altronde, il candidato sostenuto anche dal centrodestra, con l’indagine a suo carico emersa a gennaio e di cui nulla s’è più saputo, è un bersaglio ideale per il profilo di Forello, che proprio all’indomani della sua candidatura ci tenne a fare sapere di non essere l’anti-Orlando, premessa originale per chi si candida a deporre dal trono l’imperatore cittadino. Comune con Orlando è l’appartenenza a una certa galassia dell’antimafia organizzata, come fondatore (e per un certo periodo presidente) e come indaffaratissimo consulente legale di Addiopizzo, comitato spesso parte civile nei processi per mafia, estorsioni e usura.
Da Orlando lo distanzia anzitutto l’età. Forello è nato nell’estate del 1978, quando l’attuale sindaco era già in politica come consigliere di Piersanti Mattarella. Quando il grillino cominciava le elementari, Orlando diventava assessore democristiano al decentramento. E la scommessa generazionale può essere una delle carte nella partita dell’avvocato, appassionato sostenitore non solo del consumo critico, bandiera di Addiopizzo, ma anche dello sviluppo sostenibile, della finanza etica e della “decrescita felice”. Insomma, un identikit da grillino di sinistra in un Movimento che su diversi temi negli ultimi tempi è sembrato virare piuttosto a destra.
Il suo programma punta tra l’altro sulla raccolta differenziata, con uno sconto della Tari per i cittadini virtuosi, su un “piano buche” per rimettere in sesto le strade colabrodo e su iniziative per la lotta alla povertà con particolare riguardo per i senza casa.
Negli ultimi giorni, dopo diverse stilettate agli avversari, anche Forello ha dovuto subire un attacco mediatico. Relativo alla sua posizione di socio di maggioranza con una partecipazione da 8 milioni di euro in una società che si occupa di riscossione. Società che si è aggiudicata una gara del Comune di Bagheria, retto dai grillini, per il recupero di alcune bollette dell’acqua. “Polemiche sterili”, ha detto lui, tanto più che si trattava di “gare pubbliche” e precedenti alla sua candidatura.
Sposato, papà di due bambini, Forello ha vinto le comunarie grilline – battendo il poliziotto Igor Gelarda con 357 voti – in un momento delicatissimo per il Movimento palermitano, quello delle sopra citate faide interne. La sua scommessa sarà anche quella di ridare slancio ai grillini del capoluogo, in vista della sfida delle Regionali di novembre che vede i pentastellati candidarsi con molte chance a guidare Palazzo d’Orleans.