CATANIA – Si sono autoconvocati, senza alcun invito, all’Azienda Foreste Demaniali di Catania di via Etnea, e appena entrati si sono “incatenati” ai polsi. Sono i lavoratori forestali aderenti al Sifus che questa mattina hanno inscenato una protesta simbolica per far puntare i riflettori su un settore trasformato, secondo Maurizio Grosso, in una “telenovela”. La sceneggiatura è facile da leggere: il comunicato del sindacato parla chiaro. Anche se questa – lo ricordiamo – è il punto di vista del Sifus. “Mentre il Governo Crocetta – si legge – ancora è alla ricerca dei fondi necessari per avviare i forestali siciliani, con la calura della stagione estiva, il patrimonio boschivo inizia a registrare i primi significativi roghi a causa dell’intensità e dell’altezza delle erbacce che li insidiano”.
E non è finita. “Se da un lato – continua la nota – sembrerebbe essersi chiusa la telenovela relativa all’avvio della “campagna antincendio” attraverso la comunicazione che intorno al 15 giugno verranno avviati tutti i lavoratori e con turni h 24, dall’altro lato, c’è tanta incertezza per gli addetti alla manutenzione. Infatti, i 151isti verranno avviati intorno al 15 giugno per completare 51 giorni entro il 15 agosto e i 101isti, entro detta data, dovrebbero completare 26 giorni”.
“Dei 78isti non vi è traccia”- denuncia Grosso. “Come se non bastasse – aggiunge – sono stati licenziati i 151isti, avviati in precedenza, circa 20 giorni di lavoro. A questo punto, dalla telenovela siamo passati ad un film di orrore”. “Come si fa a tenere a casa la stragrande maggioranza – si interroga il sindacalista – dei lavoratori forestali in questo preciso periodo dell’anno, quando invece, e da tempo, dovrebbero essere a lavorare in mezzo ai boschi per realizzare i viali parafuoco ed a scongiurare gli incendi?” L’interrogativo è rivolto a Crocetta.
Da queste premesse è nata la protesta di questa mattina nella sede di via Etnea. E in attesa di risposte da Palermo, se queste non arriveranno in tempi brevi, è annunciata un’altra alzata di scudi. “L’iniziativa di Catania – scrivono – potrebbe essere la prima, di una lunga serie di autoconvocazioni, nelle aziende siciliane.”