PALERMO – Aggiornamento 19.30 Francesco Riggio si è dimesso dalla sottocommissione di indagine sulla Formazione professionale. Dopo la notizia pubblicata da Livesicilia della nomina dell’ex deputato Pd, a processo per lo scandalo Ciapi, arriva il passo indietro del parlamentare.
Una scelta dovuta alle polemiche sorte dopo la pubblicazione dell’articolo e che hanno spinto il presidente della commissione Cultura Marcello Greco, che lo aveva in un primo momento nominato, a chiedere a Riggio di lasciare quel ruolo.
“Avevo scelto Riggio – spiega Greco a Livesicilia – in assoluta buona fede, nella convinzione che potesse davvero dare una mano. Ma è successo il finimondo e le polemiche rischiano di far passare in secondo piano il vero obiettivo di questa commissione: la tutela dei lavoratori e una verifica puntuale delle anomalie e dei ritardi. Per questo, ho chiesto a Riggio di fare un passo indietro. E lui, sebbene un po’ amareggiato, ha responsabilmente accolto la mia richiesta”.
Riggio, lo ricordiamo, è stato condannato dalla Corte dei conti ed è imputato in un preocesso penale sulla gestione del Ciapi, mega ente di formazione siciliano. Adesso al suo posto, quasi certamente, arriverà la deputata dell’Udc e neo sindaco di Montevago, Margherita La Rocca Ruvolo. In serata, poi, sono giunte anche le dimissioni della deputata del Pd Antonello Milazzo. Niente a che vedere, però, con la vicenda Riggio. I motivi del passo indietro in questo caso sono personali.
La nomina
A causa di quelle indagini è stato anche sospeso dal Partito democratico. Francesco Riggio è sotto processo per la gestione dell’ente di Formazione Ciapi e ha già subito una pesante condanna della Corte dei conti per gli stessi fatti: oltre tre milioni di euro il risarcimento richiesto. Eppure, lo stesso Riggio sarà uno dei cinque componenti della sottocommissione di inchiesta che si occuperà proprio degli abusi, dei ritardi, delle ombre della Formazione professionale siciliana. “Chi meglio di lui conosce quel settore?” la giustificazione del presidente della commissione Cultura Marcello Greco, che l’ha nominato.
Insomma, sotto processo per la Formazione, ma anche nuovo “ispettore” in quel settore incandescente. Un paradosso tutto siciliano. La vicenda di Riggio ruota attorno al progetto Coorap, già costato all’ex deputato Pd e ad altri imputati una condanna da tre milioni di euro per danno erariale inflitta dalla Corte dei Conti e un processo penale ancora in corso. Sotto accusa c’è, tra gli altri, il manager della pubblicità Faustino Giacchetto. Secondo la Procura, Giacchetto avrebbe pianificato una mega truffa, creando un sistema illecito per gestire a suo piacimento, grazie alla presunta compiacenza di imprenditori, burocrati e politici, i quindici milioni di euro destinati alla comunicazione del progetto e trasferiti al Ciapi, di cui Riggio era presidente.
“A prescindere da queste questioni – prova a spiegare però Greco – certamente Riggio in questi mesi ha dimostrato, nel bene e nel male, di essere molto preparato. Conosce vita, morte e miracoli di chi si muove in quel settore. E non a caso è tra quelli che maggiormente riesce a incalzare il governo durante le audizioni”. Insomma, Riggio sarebbe, tra i deputati, “il più preparato” sull’argomento che gli è già costato, lo ripetiamo, una condanna contabile e un processo penale.
La sottocommissione, tra l’altro, dovrà portare avanti una vera e propria attività ispettiva, a tutto campo: “Dagli accreditamenti agli Enti, ai ritardi dei pagamenti al personale e alla rendicontazione agli stessi enti (basta pensare che nell’obbligo formativo vi sono ritardi di quasi dieci anni) – spiega il presidente Lo Sciuto – una ridda di anomalie cui dovremo mettere, intanto, un freno fino a trovare una soluzione definitiva, per migliorare il sistema e innescare meccanismi virtuosi”. A dire il vero, lo stesso Lo Sciuto ha dovuto affrontare qualche problemino giudiziario. Ad oggi risulta ancora indagato per una vicenda legata ai “falsi invalidi” nel Trapanese. L’inchiesta avrebbe fatto scoprire una serie di favoritismi in particolare nel riconoscimento delle indennità di accompagnamento. Già in quei giorni – poco meno di tre anni fa – Lo Sciuto precisava: “Facevo parte di una commissione di prima istanza. In pratica, noi non facevamo altro che proporre le persone che si sottoponevano alle visite alla valutazione della commissione di verifica di Trapani. Era quest’ultima – aggiunge Lo Sciuto – che definiva il giudizio medico legale e disponeva l’indennizzo al malato. Non capisco, quindi, perché io sia indagato. In quella commissione ero un medico di parte, che rappresentava il sindacato a tutela dell’ammalato”. Fatti che riguardano l’attività di medico di Lo Sciuto e non il suo ruolo politico. Una storia che ancora, come ammette lo stesso deputato, non si sarebbe chiusa: “Intanto posso dire che il magistrato ha preso un abbaglio. Ma da allora io non ne ho più saputo nulla. Ma non vedo – puntualizza – il legame di quella storia con la mia attività di presidente di una sottocommissione che dovrà occuparsi dei ritardi nei pagamenti e nei disservizi della Formazione professionale”. A completare la commissione sono i deputati Vincenzo Figuccia (Fi), Antonella Milazzo (Pd) e Valentina Zafarana (5Stelle). Ma il più preparato, ammette il presidente della commissione Cultura Marcello Greco, resta lui: Francesco Riggio.