CATANIA – Un “Osservatoro locale per lo sviluppo e il lavoro”, con la città metropolitana di Catania come riferimento attivo dei soggetti di una rete partenariale territoriale a supporto. Elaborare progetti per il Pon Metro, i fondi a disposizione della Città metropolitana e, infine, la “staffetta generazionale”, per consentire l’ingresso al mondo del lavoro dei giovani. Queste, in sintesi, le tre proposte elaborate da Meta Sicilia, l’associazione-laboratorio di politica attiva, presentate stamattina a due rappresentanti istituzionali, Jacopo Torrisi per la Regione e Angelo Villari, per il Comune. Un primo passo, quello compiuto da Meta Sicilia, che ha esordito puntando proprio sul tema del lavoro e della formazione, organizzando un’assemblea pubblica, prima, ed elaborando idee da condividere con le istituzioni, poi. Un primo passo che vuole essere l’inizio di un percorso di analisi e condivisione che possa portare benefici concreti al territorio e alla comunità.
Come spiegato da Emanuele Giacalone, presidente della quarta municipalità e una delle anime dell’associazione. “Il nostro vuole essere un contenitoredi idee e volontà, di persone e passione – ha spiegato. Meta Sicilia vuole essere una struttura che mira ad aiutare le istituzioni a svolgere più efficacemente la missione cui sono chiamate. La politica in primis – ha aggiunto – è stimolo e confronto. E noi qui facciamo politica concreta”.
Come concrete sono le proposte elaborate, presentate alla platea da Patrizia Caudullo. La prima, l’istituzione di un osservatorio per lo sviluppo e il lavoro, “per ottimizzare le conoscenze e le informazioni – ha evidenziato la Caudullo – e creare uno scambio virtuoso. L’obiettivo generale è quello di strutturare e valorizzare le molteplici informazioni disponibili, in modo da fornire un quadro unitario dei territori funzionale alla corretta programmazione e progettazione degli interventi per lo sviluppo e l’occupazione”.
La seconda, riguarda un corretto ed efficace coordinamento tra le azioni finanziabili tramite il PON METRO e le possibilità offerte dai Programmi regionali, sia FESR che FSE. “Anche in questo caso – ha proseguito – occorre prevedere un Comitato operativo di coordinamento, in ottica di pianificazione integrata degli interventi nei contesti locali”. Infine, la staffetta generazionale, per consentire il passaggio dei saperi dai lavoratori più maturi, prossimi alla pensione e i giovani, consentendo a quest’ultimi di prendere il posto di padri. “Dare la possibilità, insomma – ha evidenziato la Caudullo – che si crei un accordo generazionale e non uno scontro. Uno scambio anche di competenze”.
Alessandro Bella, in rappresentanza del mondo giovanile, ha posto l’accento sulla necessità di puntare sul collegamento tra la formazione e il lavoro, quindi le aziende, per evitare che i saperi, formati sull’Isola, debbano necessariamente andare fuori per essere utilizzati in modo proficuo. “La fuga dei giovani laureati è un dramma – ha affermato. Manca il collegamento tra la formazione e il lavoro e questo ci obbliga a non poter dare il nostro contributo a questa terra”.
Entusiasta l’assessore Villari che ha ringraziato Meta Sicilia per quanto elaborato e assicurato l’impegno dell’amministrazione comunale a collaborare e interloquire con l’associazione. “Le associazioni sono fondamentali per l’elaborazione politica vera di fronte al partito-contenitore – ha detto. Metà Sicilia è stata riattivata per mettersi a disposizione e questo può consentire davvero a tutti una profonda riflessione. Le tre proposte fatte sono oggettivamente le priorità del nostro territorio – ha aggiunto – e la pensa così anche l’amministrazione. Bisogna creare prospettive e futuro”.
“Consegnerò il documento agli uffici competenti – ha assicurato Jacopo Torrisi. Ben vengano le critiche progettuali e costruttive – ha continuato: l’amministrazione regionale ha bisogno del consiglio e del sostegno delle associazioni. Formazione e orientamento al lavoro sono stati distorti negli anni passati e non hanno funzionato adeguatamente – ha proseguito – e questo ha comportato il fatto che uno strumento di sviluppo sociale come la formazione non sia stato ben utilizzato. Va riformato in modo complessivo l’intero mondo del lavoro – ha aggiunto – eliminando i disastri ereditati dalla riforma Fornero”.
Soddisfatto Beppe Spampinato, tra i promotori di Meta Sicilia. “Ci diciamo soddisfatti per essere risusciti in un intento: trovare luoghi per fare politica – ha detto. L’argomento scelto per l’esordio è stato interessante, ma domani passeremo già ad analizzare altri temi. Ci sono tante persone che ci stimolano e ci chiedono di occuparci di molti argomenti” – ha continuato.
Spampinato ha poi sottolineato il metodo scelto. “Abbiamo scelto un tema, lo abbiamo elaborato, lo abbiamo dibattuto con,e istituzioni e ora abbiamo elaborato un documento – ha concluso – Credo che la strada sia quella giusta”.