CATANIA. Sono state 4.800 le preferenze raccolte sotto le insegne di Sicilia Vera, alla fine di una campagna elettorale al veleno. Ma non sono bastate a superare lo sbarramento. Dopo la pausa autunnale, Angelo Villari è pronto a una nuova avventura. Il nuovo contenitore si chiama Comunità in progresso e sarà presentato sabato prossimo al Nettuno hotel. “Stiamo cercando di mettere in campo un’associazione politico-culturale civica, con persone che hanno esperienza e giovani volenterosi. Uno strumento per stare assieme e pensare alla città in cui viviamo. Un modo per ripartire”, ci spiega. E mentre parla ha accanto due colonne che lo accompagneranno in questa nuova avventura: Roberta Arcidiacono e Giuseppe Sant’Elena, due studenti universitari. Al momento però non si parla di candidature.
Villari, vuole ripartire per andare dove?
“Tutti hanno lasciato il territorio. I partiti sono diventati autoreferenziali, visibili soltanto nel momento elettorale. Soggetti, ormai, capitanati da uomini soli al comando. Decide tutto il vertice, anche quando si tratta d’individuare i candidati sindaco. La democrazia interna è messa in discussione. Io credo nei partiti, ma credo che debbano cambiare. E per farlo serve una reazione della società civile”.
Qual è, oggi, il suo partito?
“Io sono un progressista, guardo con attenzione al centrosinistra. L’associazione che stiamo costituendo vuole cercare di dare una risposta al malessere che c’è nella città”.
Come?
“Non bisogna avere la puzza sotto al naso, bisogna parlare con la società. Ascoltare le sofferenze e sporcarsi le mani”.
Che farete alle Amministrative?
“Non resteremo a guardare. A partire da visioni congruenti, puntiamo a fare rete con le realtà presenti sul territorio”.
Rete anche con chi ha redatto il manifesto che ha tra i primi firmatari il professor Maurizio Caserta?
“Certo, certo, certo. Senza problemi”.
Cateno De Luca, intanto, crede lei possa essere un buon candidato sindaco, che ne pensa?
“Non ho mai creduto alle boutade. E, soprattutto, sarò io a dire se vorrò candidarmi o no”.
Quali sono i suoi rapporti oggi con l’ex sindaco di Messina?
“Ottimi. Non interrompo mai i rapporti personali, salvo con i mascalzoni”.
La parentesi targata Sicilia Vera può ritenersi conclusa?
“Non sono un esponente di Sicilia Vera. Sono un soggetto civico, con una formazione progressista e che dialoga con quel mondo ha dimostrato di aver un radicamento sul territorio e di saper comprendere i bisogni delle persone. Con De Luca parleremo e ci confronteremo, nella consapevolezza però che siamo civici”.
Matteo Iannitti ha lanciato la proposta di un campo progressista a trazione M5s, che idea è?
“Una boutade anche questa. Tuttavia, sono rispettoso delle idee di tutti. Rispetto, soprattutto, la possibilità che possano nascere altri soggetti civici con cui dialogare”.