PALERMO – Dopo l’annuncio dell’intenzione di intervenire sulla questione della Formazione professionale siciliana, del ministro Di Maio e del tavolo di confronto previsto non si hanno più notizie e i lavoratori fremono. Oggi, dopo le lettere di Musumeci, due in pochi giorni, ecco una nuova comunicazione per il ministro del Lavoro: “Signor ministro, con riferimento alla vertenza degli ex operatori formazione professionale e operatori politiche attive del lavoro, le scriventi organizzazioni sindacali ed i lavoratori interessati, avendo acquisito la disponibilità alla piena collaborazione del presidente della Regione siciliana, chiedono, con urgenza, l’apertura del tavolo di confronto, in attuazione dell’impegno da Lei assunto durante l’incontro con la nostra delegazione il 13 luglio scorso. Fiduciosi in un suo rapido riscontro”. La nota è firmata da Usb, Cobas, Lavoratori liberi ex Sportelli multifunzionali e gli Irriducibili della Formazione professionale.
Nella sua prima lettera al ministro, il governatore Musumeci, chiedendo la collaborazione del governo nazionale, aveva parlato di “una vera e propria emergenza sociale i cui impatti umani ed economici non sono ulteriormente tollerabili”. Nella seconda, invece, i toni erano più alti: ribadendo che si tratta di “una crisi che, per dimensioni e carattere emergenziale trascende gli ambiti di intervento del governo regionale”, Musumeci sottolineava che la situazione “non consente ulteriori indugi”. E concludeva: “Resto in attesa di conoscere la data di insediamento del tavolo”. Data che ancora non c’è e per cui, dopo le promesse romane, anche i lavoratori sono tornati a pressare.