Formazione, la protesta | Manifestanti a Palazzo d'Orleans - Live Sicilia

Formazione, la protesta | Manifestanti a Palazzo d’Orleans

Il giorno della protesta del settore. La rabbia dei lavoratori in piazza. Il governo incontra i manifestanti. GUARDA LA FOTOGALLERY.

Lavoratori in marcia
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PALERMO – Rivendicare la propria dignità in piazza. E’ quello che hanno fatto gli operatori della formazione regionale, questa mattina a Palermo. Una marcia che da piazza Marina è arrivata fino a Palazzo d’Orleans, a piazza Indipendenza. In tanti, quasi un migliaio di persone provenienti da tutta la Sicilia, con un solo scopo: capire cosa fare del proprio futuro. Sì, perchè in molti vivono da diversi mesi in un limbo, nel quale nulla è certo. “Cassaintegrati? Esodati? Non sappiamo nulla”, dice Domenico, che preferisce che il suo cognome non sia rivelato. “E’ difficile andare avanti. Non è possibile continuare così. Si figuri che tanti non percepiscono lo stipendio da almeno 20 mesi. Che vita è questa? La Regione ci sta rovinando il nostro presente ed il nostro futuro”. Cori, trombette e fischi solo per esprimere la propria opinione, per farsi ascoltare da chiunque passasse per la strada. Anche da quei turisti che sbalorditi guardavano la manifestazione. Prima in via Roma, poi ai quattro Canti, i lavoratori si sono seduti per terra, hanno suonato le loro “pentole” e hanno continuato ad intonare i cori arrangiati al momento. Tutto pacifico, tutto tranquillo, a parte gli animi e le responsabilità, una su tutte, quella di arrivare a fine mese, di “campare una famiglia”. “Siamo gente onesta, non delinquenti. Vogliamo soltanto riconosciuto un nostro diritto – spiega Giovanni Di Vrusa – La Sicilia è paralizzata. Cosa vuoi fare di noi? Crocetta dica cosa è in grado di fare”. “Sindacati e governo assenti: aspettiamo che qualcuno ci ascolti. Non ci fermeremo, questo è solo un primo passo”, dice Giuseppe Trapani dell’Enaip Palermo. “Ci sono circa 8000 famiglie coinvolte. Consideriamo almeno 3 elementi per nucleo, a quanta gente corrisponde? – dice una delle promotrici, Adriana Vitale – Ci siamo riuniti proprio perchè le cose devono cambiare”. A metà corteo, ecco arrivare i deputati Marco Falcone e Vincenzo Figuccia, di Forza Italia. “Noi siamo tutelati? Si parla di gente che non può più vivere. Questo assessorato ha messo in campo delle politiche inconcludenti, perchè non è stato capace neppure di riformare l’apparato burocratico e amministrativo, per cui ancora adesso siamo in queste condizioni. Il governo vuole smantellare il sistema facendo fallire gli enti”, dice Antonino Provenzale. “Si vive malissimo. Nessuno ci fa più credito. Siamo costretti o a rivolgerci ai familiari o agli usurai, perchè le banche non ci possiamo neppure rivolgere alle banche. In molti hanno venduto pure l’oro di famiglia”, racconta Ornella Coffaro. E intanto, arrivati a piazza Indipendenza, si surriscaldano gli animi, anche se tutto resta nella norma. “Il governatore non c’è, è a Roma”, riecheggia tra la folla. “E perchè non ci fanno parlare con l’assessore Scilabra?”, si ripetono. E nonostante l’assenza di Crocetta, nessuno è scaduto nella volgarità. “Siamo educati, siamo gente civile”, ripetono i manifestanti alla Squadra mobile. “Fra due tre mesi, alla Regione arriveranno circa 6.000 lettere di denuncia, ci dovranno pagare i danni – dice Vincenza Rinzo, che è venuta a manifestare da Siracusa – Il dolore lo sentiamo solo noi, perchè siamo noi a non percepire lo stipendio da mesi. Siamo a casa con la speranza della cassa integrazione che neppure ci vogliono dare”. Oggi pomeriggio, una delegazione dovrebbe incontrare gli assessori Nelli Scialabra e Giuseppe Bruno.


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