PALERMO – Il nuovo “codice” della Formazione siciliana è il “7322”. È apparso sul sito dell’assessorato un primo albo degli operatori degli enti siciliani. Un albo provvisorio, per carità. Che potrebbe essere modificato dalle integrazioni e dalle richieste di inserimento dei dipendenti esclusi.
Ma certamento questo primo albo fissa dei limiti, dei confini. Intanto sulla “mole” del settore. Sul quale sono state dichiarate cifre di ogni tipo: 10, 15 mila dipendenti. In raltà, le “istanze” esaminate dall’assessorato sono circa 7.700. Di queste, 382 sono state escluse. Il motivo, molto spesso è legato all’altro “paletto” fissato dall’albo. Nell’elenco, dal quale gli enti dovranno attingere necessariamente per qualsiasi assunzione, si trovano solo i dipendenti assunti entro il 31 dicembre del 2008. Data dalla quale è scattato il blocco delle assunzioni in Sicilia. Quelli arrivati dopo, insomma, sono fuori. Mentre altre richieste di inserimento nell’albo sono state escluse per mancanza di documentazione idonea.
“Chiunque intenda presentare osservazioni o comunque integrazioni alle informazioni già fornite a questa Amministrazione – si legge sul sito dell’assessorato guidato da Nelli Scilabra – dovrà farle pervenire entro e non oltre il giorno 25 settembre 2013, mediante dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà”. Dopo questi quindici giorni, la Regione ne farà passare altri venti per l’eventuale esame delle osservazioni. A quel punto (intorno quindi al 15 ottobre) l’albo verrà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana.
I dipendenti a tempo indeterminato degli enti, quindi, sono circa 7.300. Una cifra che comprende anche i lavoratori degli Sportelli funzionali e quelli dell’Obbligo formativo. Un numero un po’ inferiore alle attese. Ma comunque alto. Considerate le ore messe a bando dalla Regione, e il fatto che il dipendente a tempo indeterminato dovrebbe lavorare 36 ore alla settimana, il numero “esatto” dei lavoratori dovrebbe attestarsi intorno a 6.600 unità. L’assessorato, per provare ad alleggerire il sistema, ha istituito un tavolo tecnico con i sindacati e le associazioni datoriali, per lavorare a un piano di prepensionamento. L’idea è quella di utilizzare 45 milioni messi a disposizione dal Piano giovani sotto forma di incentivi al pensionamento volontario. Anche in questo caso, però, potranno richiedere il beneficio solo gli iscritti all’albo.
Ma al di là dei numeri, e dei conti, il settore rimane incandescente. E i sindacati hanno già “promesso” nuove proteste. “Migliaia di lavoratori della Formazione professionale – hanno dichiarato Vito Cudia segretario generale Cisl scuola e Giovanni Migliore della segreteria regionale della Cisl scuola con delega alla Formazione in Sicilia – rischiano di vedere precarizzata la loro vita da un governo distratto e disattento verso la disperazione in cui sono precipitati di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie”.
Così ecco che per giovedì 12 settembre alle 11,30 davanti a Palazzo d’Orleans, in concomitanza con l’incontro sugli Sportelli multifunzionali convocato per le 12, si terrà un nuovo sit in dei lavoratori del settore organizzato da Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola. “Facciamo appello all’assessore Scilabra – proseguono i sindacalisti – a lavorare per il futuro dei lavoratori degli enti ai quali è stato revocato l’accreditamento con una proposta chiara e fattibile dal punto di vista giuridico ed amministrativo, senza la quale si rischia di mantenere solo dubbi, incertezze e tanta confusione in quanti operano all’interno del settore”. Intanto, una certezza in più c’è. La Formazione ha un nuovo “codice”. E un lungo elenco di nomi, da cui ripartire.