Alla fine Macron ha ceduto. Questa mattina, il governo francese ha annunciato una moratoria, per rinviare di alcuni mesi l’aumento delle tasse sui carburanti, fissato inizialmente per il 1 gennaio 2019. In queste ore, spetterà proprio al presidente della Repubblica Emmanuel Macron e al primo ministro Edouard Philippe spiegare alla stampa le nuove misure, definite “di pacificazione nazionale”.
Ma l’apertura verso i “gilet gialli” non sembra aver soddisfatto le aspettative del movimento antigovernativo: “Non basterà certo una moratoria ad addormentarci – ha dichiarato il portavoce Benjamin Cauchy – le nostre rivendicazioni sono molto più ampie. Vogliamo gli stati generali della fiscalità e la rivalutazione degli stipendi, oltre a un vero elettroshock politico sulla rappresentatività dei cittadini”
E’ probabile, quindi, che i dimostranti tornino in piazza sabato prossimo, per la manifestazione programmata nei giorni scorsi. Si tratterebbe soltanto dell’ultima di una lunga serie di proteste che nelle ultime due settimane hanno messo “a ferro e fuoco” gran parte delle città francesi. La più grande il 17 novembre scorso, quando – con l’appoggio di tutti i partiti d’opposizione (da destra a sinistra) – il movimento è riuscito a portare per le strade di Parigi circa 300mila persone. Molteplici i disagi e i danni arrecati a persone, automobili e attività commerciali. Ad oggi si contano quasi 900 persone ferite e quattro vittime.
