Frodi online, le intercettazioni |“M'aggiuva a flash ca c'hai tu” - Live Sicilia

Frodi online, le intercettazioni |“M’aggiuva a flash ca c’hai tu”

Ieri gli interrogatori di garanzia. Ecco cosa c’è scritto nelle carte della magistratura.

L’inchiesta
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CATANIA – Da Genova a Catania, passando per Caserta e Vibo Valentia. Correvano da nord a sud, lungo tutta la penisola, le frodi e le truffe telematiche messe a segno dall’organizzazione criminale azzerata dagli agenti della Polizia Postale di Catania. La concentrazione nella fascia ionico etnea, tra Giarre, Fiumefreddo di Sicilia, Riposto e Piedimonte Etneo, dei beneficiari di numerose frodi e truffe online fa pensare agli investigatori che in quell’area sia attiva un’associazione stabile e ben organizzata. Vengono così avviate una serie di intercettazioni telefoniche che, pur non fornendo elementi di prova in merito alle accuse contestate, consentono però di delineare l’organigramma della presunta organizzazione.

L’attività tecnica permette così di risalire alle figure apicali dei cognati Alfio Mancuso ed Antonio Nucifora, quest’ultimo figlio di quell’Alfio Nucifora in carcere per l’omicidio del pastore di Calatabiano Salvatore Buda. Ma si ottengono anche importanti conferme sul ruolo ricoperto da Luca Florio, coordinatore dei prestanome di carte prepagate, schede sim e conti correnti. Nonostante si trovi ristretto agli arresti domiciliari, con divieto di contatto con estranei, Alfio Mancuso, come documentato nel corso delle indagini, incontra quotidianamente nella propria abitazione Luca Florio per predisporre tutte le fasi delle attività illecite: dalla sostituzione delle schede sim ai prelievi dei bonifici effettuati sui conti correnti o libretti postali, aperti appositamente dai sodali.

Tantissime le intercettazioni che documentano i continui contatti tra i vertici dell’organizzazione. Gli indagati erano però molto attenti a non discutere per telefono gli affari illeciti. In una delle telefonate captate, Antonio Nucifora comunica a Luca Florio: “siccomu sugnu ni Alfio (Mancuso) chiamami ca m’aggiuva a flash chidda ca c hai tu..chidda arancione”. Florio risponde che gliela consegnerà tra un’ora. Oggetto della conversazione è una carta prepagata superflash di Banca Intesa.

In un’altra, invece, Mancuso raccomanda attenzione a Florio, spesso incaricato di accompagnare i prestanome per il ritiro dei contanti: “stai accura ca c’è fudda peri peri”. Le intercettazioni consentono anche di sventare l’ennesima frode in corso. Vittima un palermitano a cui il sodalizio tenta di sottrarre dal conto corrente quasi 30mila euro. Tra gli elementi che inchiodano Alfio Mancuso quale autore materiale di numerose frodi, le registrazioni audio con cui l’indagato, tramite l’operatore della banca, disponeva i bonifici. Audio acquisiti dagli investigatori presso gli istituti bancari. Il sodalizio poteva contare su un numero imprecisato di carte d’identità in bianco, risultate rubate al Comune di Fiumefreddo nel febbraio del 2015. Documento indispensabile per falsificare la propria identità ed ottenere così il cambio delle schede sim collegate ai conti correnti online da prosciugare. Una delle carte d’identità provento di furto viene rinvenuta in possesso di Luca Florio nel corso di una perquisizione.

Intanto ieri mattina, davanti al gip di Catania Loredana Pezzino, 13 dei 14 indagati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. L’unico a rilasciare dichiarazioni è stato il 29enne Marco Antonio Torrisi, ristretto ai domiciliari. Nei prossimi giorni i legali depositeranno istanza di scarcerazione al tribunale del Riesame.

 


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