Furto al conservatorio Bellini | Rubati 26 strumenti, valgono milioni - Live Sicilia

Furto al conservatorio Bellini | Rubati 26 strumenti, valgono milioni

Il pubblico ministero Vania Contrafatto

Sono spariti violini, viole e contrabbassi. Rubati a Palermo e battuti all'asta a Londra e New York per 300 mila euro ciascuno.

PALERMO – Incredibile, ma vero. Dal conservatorio di Palermo sono spariti non uno ma ventisei antichi e preziosi strumenti musicali. Violini, viole e contrabbassi rubati. Dovevano essere l’attrazione di un museo ed invece sono finiti chissà dove. In realtà, alcuni di essi avrebbero trovato nuovi proprietari. Gente facoltosa capace, e tutto dipende dal portafogli, di partecipare a prestigiose aste e di aggiudicarsi gli strumenti battuti per trecento mila euro ciascuno in famose gallerie di Londra e New York. Christie’s su tutte.

La prima tappa della storia è del 2003, quando al conservatorio Vincenzo Bellini, con sede in un antico palazzo del centro storico a pochi passi dalla Cala, si accorgono della misteriosa sparizione di due registri dell’inventario. Nel 2003 la faccenda viene segnalata alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti.

Nel 2012, poco dopo il suo insediamento, il neo direttore Daniele Ficola salta sulla sedia: altro che registri, al conservatorio sono spariti ventisei strumenti musicali. Solo per fare alcuni esempi dei violini trafugati, non c’è più traccia di un Buccini del XVIII secolo, di un Chappuj parigino del 1759, di uno Jacobus Steiner del 1659. Merce rara che fa gola a collezionisti facoltosi, che possono spendere migliaia e migliaia e migliaia di euro per aggiudicarseli.

Ed è iniziata la ricerca dei carabinieri del Nucleo tutela patrimonio artistico. L’inchiesta è affidata al sostituto procuratore della Repubblica Vania Contrafatto. Ci sono già quattro indagati. Sui nomi c’è il massimo riserbo, così come sull’attività investigativa. Si battono, però, due piste. Una interna che porta dritto nelle stanze del conservatorio e l’altra che segue il tragitto dei furti su commissione che indirizza gli investigatori oltre i confini nazionali.

Non si ruba un violino se non c’è già qualcuno pronto a comprarlo. Più o eno quanto accade per un quadro o per qualsiasi opera d’arte. Gli strumenti sono spariti dalla biblioteca, dai locali dell’economato e persino dalle stanze del direttore che ne ha denunciato il furto. Sono rimaste le bacheche di vetro vuote e i cartellini descrittivi. Meno male che al conservatorio avevano ancora delle vecchie fotografie del 1970 e del 1994 che mostravano gli strumenti trafugati. Sono state analizzate dall’occhio attento di investigatori ed esperti liutai per fare un elenco dei ventisei strumenti trafugati. Ce n’è abbastanza per parlare di giallo.


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