PALERMO – Un ddl per accorpare Ircac, Irfis e Crias in un unico soggetto. Uno strumento nuovo, in mano della Regione, per agevolare il credito ad artigiani, cooperative e piccole imprese. La proposta è stata presentata oggi dai deputati dell’Udc Lillo Firetto, Nicola d’Agostino e Margherita La Rocca Ruvola, e dal parlamentare di Grande Sud Bernardette Grasso.
Il ddl, come detto, prevede la liquidazione di Ircac e Crias, che confluiranno in Irfis, la società finanziaria della Regione. Una fusione che, nelle intenzioni dei deputati, non penalizzerà, semmai favorirà le categorie interessate. “La liquidazione di Ircac e Crias – ha spiegato Firetto -non è una penalizzazione per artigiani e cooperative. Anzi, le competenze dei due enti saranno confermate nel nuovo. Ma il soggetto sarà unico. Oggi alcuni settori sono fortemente penalizzati: penso a quello della pesca, dove non si riesce ad accedere al credito perché gli addetti ai lavori spesso non sono in grado di fornire garanzie le fidejussorie. Il ddl – ha spiegato Firetto – vuole dare un impulso al percorso di di incentivazione del credito in Sicilia. La difficoltà di erogare credito, in un tessuto economico già debole, determina un abbassamento del rating delle nostre imprese. Col disegno di legge ci poniamo anche l’obiettivo di liberare risorse nel settore creditizio e utilizzarlo per le linee di credito già aperte”.
Insomma, un soggetto unico per dare nuovo impulso al credito e liberare risorse. Tutto, però, come detto passerà dalla liquidazione di Ircac e Crias. “Finora – prosegue Firetto – la Regione ha avuto un rapporto contradditorio con i liquidatori. Spesso destinatari di inacichi sine die con mega compensi. Stavolta verranno stabiliti tempi certi per la liquidazione e il Commissario sarà individuato tra i dirigenti della Regione siciliana. Le risorse di Ircac e Crias, vanno convogliate dentro Irfis. Per il personale verranno individuati percorsi certi”. A dire il vero, la fusione dele società potrebbe già trovare posto in Finanziaria, attraverso un emendamento governativo: “La nostra iniziativa – precisa però Firetto – interviene per evitare colpi di scure”.
“Nelle more della liquidazione, – ha detto Bernardette Grasso, deputato di Grande Sud che ha firmato il ddl – bisogna valutare se ci sono proposte serie di imprenditori, artigiani e cooperative. E finanziare nuove linee di intervento. Con la liqudazione poi otterremo subito un risparmio di spesa attraverso la chiusura dei Cda, ma soprattutto renderemo il sistema più efficiente attraverso la creazione di un’unica cabina di regia. Per il personale – ha aggiunto – dovremo sederci a un tavolo e approfondire bene la questione, visto che alcuni sono dipendenti pubblici statali, e altri sono regionali. Potremmo pensare a un doppio binario: si potrà scegliere tra la messa in mobilità o il transito alla Regione”.
Ma quella sull’accorpamento di Irfis e Ircac non è l’unica proposta economica a cui sta lavorando l’Udc. Proposte che però dovranno armonizzarsi con le necessità di un bilancio molto complicato: “L’Udc – ha detto Nicola D’Agostino – sarà al fianco del governo in questo bilancio ispirato a un rigore oggi necessario. Non saremo favorevoli, ad esempio, a rifinanziare i teatri senza dei piani finanziari seri, così come faremo una battaglia per salvare ‘il meglio’ della cosiddetta tabella H. Alcune strutture, come quelle rivolte ai ciechi, o ai sordomuti, vanno assolutamente salvate. Il governo dovrebbe aver già recepito in Finanziaria la ricapitalizzazione del credito d’imposta, e potrebbe consentire di finanziare la prima graduatoria da 190 milioni e finanziata per soli 120 milioni”. Ma ecco anche nuove proposte: “Stiamo lavorando a un provvedimento che consentirà alle piccole e piccolissime imprese di avere una moratoria fiscale di un anno nei confronti di debiti già rateizzati con Serit. La Regione avanzerà i soldi, che poi verranno restituiti. Il governo vuole proporre questo strumento in finanziaria, utilizzando 20 milioni. A noi sembrano pochi: ne serviranno almeno 35-40. Il bilancio? Per avere un’idea più precisa attendiamo la Finanziaria. Solo in quel momento ci renderemo conto se il governo sarà riuscito a ottenere la sintesi tra le proposte dei partiti”.