PALERMO – E’ l’incredulità a farla da padrone. Nessuno riesce a trattenere le lacrime: quella che ha strappato dalle loro braccia Gabriele è una morte “assurda”, come gli amici stessi la definiscono, una “tragedia che ce lo ha rubato, lasciando soltanto i ricordi, purtroppo”, dice chi conosceva il giovane che ha perso la vita ieri, dopo una gita in barca.
Gabriele Santoro lavorava per una ditta di trasporti e aveva soltanto 23 anni. Li aveva compiuti giovedì scorso, quando amici e parenti gli avevano organizzato una piccola festa al centro commerciale Forum. Con lui, quel giorno, c’era il fratello minore con il quale era molto legato, così come tutta la sua famiglia. “Sì, era un ragazzo dolcissimo – racconta un compagno di scuola, Francesco – con tanti valori. Ma un destino crudele ha deciso che dobbiamo fare a meno di lui e adesso nessuno si dà pace”. Gabriele stava trascorrendo la domenica a bordo di una barca con alcuni amici. Quando si è sentito male si trovavano al largo di Trabia: avevano fatto il bagno, poi si erano stesi al sole.
Una calda giornata di inizio estate che i giovani avevano atteso a lungo. Poi l’imprevedibile, la tragedia che ha sconvolto la famiglia e chi si trovava col ragazzo: Gabriele avrebbe infatti detto agli altri di sentirsi svenire, di essere privo di forze. “Ieri mattina avevamo organizzato un’uscita in barca – racconta un amico coetaneo – io li ho raggiunti di pomeriggio, mi trovavo nella spiaggia di Torre Normanna e Gabriele e gli altri erano al largo, così sono andato da loro a nuoto. Abbiamo trascorso momenti felici come sempre, Gabriele rideva continuamente per il suo umore sempre allegro e pieno di vita. Poi ho salutato tutti e lui mi ha urlato: “Ci vediamo più tardi”. Ma così non è stato. I ragazzi si sono allontanati, ma poco dopo Gabriele ha cominciato a dire che sentiva i battiti accelerati. Uno dei nostri amici gli ha chiesto se sentiva dolore, ma lui ha detto di no ed ha rifiutato di andare in ospedale come gli è stato proposto. Tornati indietro con la barca a San Nicola – prosegue – ha detto a tutti di sentirsi meglio e dopo mezz’ora seduto al chiosco ha preso una granita. Stava davvero meglio, scherzava col cellulare, rideva di nuovo. Ma si è improvvisamente accasciato. Gabriele ci ha lasciati nello sconforto più totale. Quando sono arrivato alla camera mortuaria, intorno alle 20, non sono entrato perché voglio ricordare Gabriele col suo sorriso”.
I medici del 118 erano riusciti a rianimare il ragazzo a bordo dell’ambulanza. Era già stato trovato in arresto cardiaco e sulla banchina era stato defibrillato, il cuore aveva ricominciato a battere. E così è stata una corsa disperata quella verso l’ospedale Cimino della cittadina, dove Gabriele è arrivato senza vita: è deceduto durante il tragitto sul mezzo di soccorso ed ogni ulteriore tentativo di strapparlo alla morte con altre manovre rianimatorie è caduto nel vuoto. Ai medici del nosocomio non è rimasto che accertarne il decesso.
“Non sappiamo cosa gli sia successo di preciso, non era mai stato male – dice Francesco – ma di certo c’è che ci mancherà tantissimo. Siamo distrutti da questo dolore, lui era un ragazzo semplice, senza grilli per la testa, una persona rara. Usciva con alcuni ragazzi di Bagheria, di Carini, conosceva molta gente perché era un ragazzo socievole, tutti gli volevano bene”.
E in effetti, su Facebook, c’è già chi ricorda l’ultima serata trascorsa insieme: “E’ assurdo – scrive Gaetano – fino a sabato sera ridevamo e scherzavamo fino alle 4 del mattino, facevamo commenti su quale ragazza era più bella…adesso mi rimangono nella mente le tue parole e i tuoi sorrisi e tutte quelle cose che avevi detto di voler fare con noi. Ci mancherai Gabri, eri unico, addio”. Parole e messaggi di dolore, di amicizia, che si susseguono e descrivono uno stato d’animo straziante: “Non si può strappare la vita di una persone in questo modo. Il tuo sorriso e la tua semplicità – scrive un altro amico – rimarranno sempre nel mio cuore”.