PALERMO – “In questa legislatura, invece di essere tracotanti, si è deciso di condividere con tutte le forze politiche le leggi che sono state votate da tutto il Parlamento”. Lo ha detto il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno nel corso della tradizionale “cerimonia del ventaglio” con il sindacato Stampa parlamentare siciliana, esponendo i dati relativi alla produttività dell’Ars.
“Proposi una legge sui contributi alle associazioni”
“Un anno fa – aggiunge – proposi una legge per regolare la concessione dei contributi alle associazioni: chiesi a tutto il Parlamento di formulare una proposta, ma a oggi non ne ho ricevuto alcuna. Se si vuole redigere un criterio per le assegnazioni anche ai Comuni ne sarò ben lieto, io comunque al momento non ho una soluzione”.
“Concordo con Schifani sul voto segreto”
“In accordo con il presidente della Regione Renato Schifani – ha dichiarato il presidente Ars – ho una proposta di abolizione del voto segreto, questo Parlamento ha la possibilità di scrivere una pagina importante. Mi auguro che su questo si possa trovare un dialogo anche con le opposizioni e mi auguro soprattutto che nessuno chieda il voto segreto nel momento in cui si dovesse votare questa riforma”.
E ancora: “Ci sono leggi e riforme, come quella sui Consorzi di bonifica, che non sarebbero state approvate in aula neanche se a presiedere fosse stato Maradona. Il punto è che c’è un diffuso bipolarismo, ma non in senso politico, cioè dei due poli, ma c’è bipolarismo in qualche deputato al momento del voto”.
I numeri dell’aula
“Vorrei che le sedute dell’Ars fossero più brevi e produttive” ha aggiunto il presidente Galvagno. “Fino a ora – ha detto –, in questa legislatura, ci sono state 195 sedute contro le 210 della scorsa legislatura, il tempo medio di ogni seduta è di 3 ore e un minuto rispetto alle 2 ore e 43 minuti della scorsa legislatura, ma guardando anche gli altri parlamenti vorrei sedute più snelle senza diminuire la produttività”.
Galvagno ha poi rivelato che sono stati 960 i disegni di legge presentati finora nell’attuale legislatura, di cui 809 di natura parlamentare e 151 governativi, a fronte degli 872 della precedente legislatura. “Le leggi approvate, invece, a oggi sono 79 – ha proseguito Galvagno – contro le 65 della precedente legislatura”.
L’annuncio: “Riferirò ai probiviri”
Il presidente dell’Ars, esponente di Fratelli d’Italia, nelle prossime ore sarà ascoltato dai probiviri del partito in merito all’inchiesta che lo vede indagato con l’ipotesi di peculato e corruzione. Lo ha reso noto lui stesso rispondendo alle domande dei giornalisti. “Ho già informati i probiviri rispetto a ciò che è in mio possesso in merito all’inchiesta, mi hanno convocato per domani o dopodomani – ha affermato -. Non ho sentito Arianna Meloni (responsabile del tesseramento di Fdi, ndr), ma sento quotidianamente il commissario regionale Sbardella”.
L’inchiesta
“Se tornassi indietro metterei una telecamera del Grande fratello per far vedere tutto quello che è successo, per far vedere la verità. Ho sempre agito in buona fede”, ha aggiunto rispondendo alle domande dei giornalisti sempre sulle inchieste.
“Ho rinunciato all’utilizzo dell’auto blu non per sanare la mia posizione ma per avere chiarezza, l’ho fatto anche nei confronti di chi ci sarà in futuro. Se qualcuno dice che serve un regolamento da scuola elementare va bene anche quello, con le domandine per sapere cosa si può fare e cosa non si può fare. Serve chiarezza”, ha detto.
Galvagno ha parlato anche di Sabrina De Capitani, la portavoce e consulente della Fondazione Federico II che si è dimessa nei giorni scorsi. “Con Sabrina De Capitani l’utile della Fondazione Federico II è cresciuto da un milione e 26 mila euro a un milione 750 mila euro, quasi raddoppiato. Ha lavorato bene e in buona fede, applicando un metodo manageriale” ha sottolineato.
“Dimissioni? Mi sembra – ha spiegato il presidente Ars – che non abbiamo ricevuto alcuna notifica di conclusione delle indagini, né una richiesta di rinvio a giudizio che comunque sarebbe diversa dal rinvio a giudizio. Conoscete tutti il mio rispetto verso le istituzioni. Ma dimettermi prima del pronunciamento di un giudice su una richiesta del PM che ancora non c’è? Quando, e se ci saranno, novità in questa vicenda ci potranno essere anche determinate valutazioni da parte mia”.
