Garante unico del contribuente, la necessità di fare chiarezza

Garante del contribuente, tante novità e la necessità di fare chiarezza

In programma a Roma una importante assemblea

Domani, giovedì 16 novembre 2023, si terrà a Roma l’Assemblea dell’Associazione Nazionale dei Garanti del Contribuente. Sarà l’occasione per affrontare anche le problematiche relative alla prossima abolizione degli attuali Garanti del Contribuente con competenza regionale, per istituirne uno solo, il Garante “Unico”, con sede a Roma e con competenza nazionale. Al riguardo giova osservare che, dopo il varo della legge delega sulla riforma tributaria, la n. 111 del 9 agosto scorso, il Governo si è messo subito al lavoro per la predisposizione dei decreti legislativi che dovranno attuare la tanto attesa riforma.

Nonostante il termine massimo imposto dalla legge sia di 24 mesi, l’obiettivo era, e pare che sia ancora, quello di realizzare i decreti legislativi, previsti dalla legge delega, che non comportano ulteriori spese di bilancio, addirittura entro la fine di quest’anno e gli altri entro la fine del 2024. Il Governo ha già realizzato ed approvato in via preliminare (occorrono poi i pareri delle competenti Commissioni parlamentari) i decreti legislativi sullo Statuto dei Diritti del Contribuente, sulla fiscalità internazionale e sull’accertamento fiscale.

Sapendo che molti di coloro i quali stanno materialmente scrivendo la riforma sono ex dirigenti generali dell’Amministrazione Finanziaria, molto esperti e ben consapevoli delle esigenze non solo del fisco ma anche dei cittadini contribuenti, si pensava che nel tunnel della confusione, che dura da 50 anni, si potesse cominciare a vedere un po’ di luce. Eppure, conosciuti i testi in bozza dei decreti legislativi, specialmente quello sullo Statuto dei Diritti del Contribuente, la delusione è stata inevitabile.

Era stata chiesta la collaborazione degli esperti del settore, ed anche di rappresentanti dell’Associazione Magistrati Tributari e dell’Associazione nazionale dei garanti del Contribuente. Così, sono state predisposte relazioni (importantissima e molto esaustiva quella del Presidente dell’Associazione Nazionale dei Garanti Angelo Gargani) e bozze di articoli di legge, anche quelli riguardanti il nuovo Garante del Contribuente e l’autotutela, sperando di migliorare i due istituti, magari prevedendo, per l’autotutela, l’impugnazione o l’acquiescenza dell’Ufficio in caso di silenzio quando l’errore è evidente e facilmente riscontrabile. Ma purtroppo “vuolsi così colà dove si puote e più non dimandare”.

Noi però “dimandiamo”. Ci domandiamo per esempio come mai, se da un lato si chiede la collaborazione degli esperti, compresa l’Associazione Magistrati Tributari e l’Associazione nazionale Garanti dei Contribuenti (chi scrive fa parte di entrambe) poi, dopo aver lavorato e prodotto relazioni, compreso un articolato della possibile norma di legge riguardante il Garante del Contribuente e l’Autotutela, alla fine, viene partorito quasi nulla. Pochissimi i principi nuovi affermati in relazione allo “Statuto dei Diritti del Contribuente”. Unico principio importante, anzi, importantissimo, contenuto nel decreto sullo “Statuto dei Diritti del Contribuente”, è stato quello dell’affermazione (finalmente)  del “contraddittorio preventivo obbligatorio”. Ma per il Garante del Contribuente e per l’autotutela le cose, anziché migliorare, sono decisamente peggiorate.

Il Garante è stato reso Unico in ambito nazionale, abolendo quelli attuali esistenti in ogni regione. Per l’autotutela, anziché prevederne l’auspicata impugnabilità in caso di diniego (espresso o tacito), ne ha ristretto il campo di azione, addirittura sottraendola dalle funzioni attualmente affidate al Garante del Contribuente. Con riguardo al “Garante”, sicuramente “chi puote” ha voluto dare l’impressione di volerlo elevare allo stesso rango delle altre Autority (come quelle già esistenti: privacy, concorrenza, ecc.), ma sostanzialmente, oserei dire “finalmente” (secondo le sue intenzioni), lo ha reso del tutto inutile.

Basta ricordare che le altre Autority trattano poche pratiche ma di elevatissimo spessore. Il Garante del contribuente, invece, tratta moltissime pratiche (in un anno, in tutta Italia, circa 10.000 istanze), poche di grosso spessore, per valore e per materia interessata, ma moltissime di minore spessore ma di importanza vitale per moltissimi piccoli contribuenti. E’ quindi assolutamente evidente che il Garante Unico potrà trattare solo quelle più importanti, lasciando i poveri piccoli contribuenti, compresi quelli vessati da errori tanto evidenti quanto ingiusti, che li costringono a girare in diversi uffici per avere riconosciuto quello è  loro diritto, completamente sforniti di tutela, se non tramite il Contenzioso Tributario. Se poi pensiamo che il nuovo Garante, come già detto, è stato “svuotato” nel campo dell’autotutela, allora ci accorgiamo che, in effetti, dall’anno prossimo un Garante del Contribuente veramente efficace non potrà esserci più.

Non è il caso di soffermarsi su alcuni dettagli della nuova norma, che lascia, per esempio, la nomina al (nella foto) Ministro delle Finanze (e qui torniamo al problema dell’indipendenza), che non precisa la competenza in materia di tributi locali, che non prevede un sostituto i caso di impedimento del titolare, che non prevede referenti regionali che possano raccogliere le istanze dei contribuenti in loco ecc.. Ormai, infatti, siamo di fronte alla legge delega che non è più possibile modificare (Garante unico in tutta Italia). E leggendo la bozza del decreto legislativo sullo Statuto dei Diritti del contribuente, lo stupore è massimo, specialmente quando, anziché raccogliere l’opportunità di modificare in meglio la struttura del Garante (pur facendone uno solo in tutto il Paese), gli tolgono l’autotutela, gli tolgono il diritto di ricevere le risposte degli uffici entro 30 giorni, limitano l’autotutela oltre che nel caso (giusto) di sentenza passata in giudicato, anche impedendola quando decorrono tre mesi dalla data in cui il contribuente avrebbe potuto fare ricorso rendendo l’atto definitivo, una norma – quest’ultima – che certamente potrebbe essere censurata dal punto di vista costituzionale, sia per l’articolo 53, sia per l’articolo 97 (Buon andamento ed imparzialità).

Speriamo che si sia ancora in tempo, sicuramente non per portare avanti la vecchia struttura (il Garante del contribuente regionale, senza nessun coordinamento) e che anche per questo motivo meritava di essere aggiustata, ma per rendere efficace un Organo che, seppure Unico (dal 1° gennaio 2024) nel Paese, possa collaborare concretamente ed efficacemente con l’Amministrazione Finanziaria, non dimenticando che nella nostra Isola, grazie ad una eccellente collaborazione tra Garante e  Agenzia delle Entrate, le pratiche evase positivamente sono state moltissime, l’arretrato è modestissimo e, cosa importantissima, da quasi sei anni sono stati attivati i “tavoli della compliance”, con periodicità bimestrale, che mettendo assieme le esperienze di tutti gli Organi interessati da attività di natura fiscale (Agenzia delle Entrate, Agenzia-Riscossione, Regione, Anci, Professionisti del settore, ecc.), si sono rivelati estremamente utili per trovare congiuntamente soluzioni, onde evitare tutte le situazioni che causano conflitti tra fisco e cittadini, così da limitare il contenzioso, aumentando contemporaneamente la tax compliance, che certamente è il mezzo più efficace per combattere l’evasione.

Ora aspettiamo gli altri decreti legislativi, sperando principalmente che arrivino al più presto i “Testi Unici”, ossia la raccolta e la razionalizzazione della miriade di norme fiscali vigenti, circostanza che certamente è la causa primaria della confusione che dà luogo ad errori e, molto probabilmente, consente il proliferarsi di una “zona grigia” nella quale prolificano comportamenti irregolari, comprese le vere e proprie truffe nei confronti dell’Erario.


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