Lettera al figlio che non ho - Live Sicilia

Lettera al figlio che non ho

Avevamo chiesto a Eugenia di scriverci una lettera per un figlio gay. Che stupidi. Come se ci fosse una differenza. Infatti, lei ha scritto semplicemente una lettera a un figlio. Che (ancora) non ha.

A te che camminerai senza che io ti tenga per mano, a te che sentirai sulla tua pelle tutte le sfumature che l’essere umano è in grado di sentire, voglio fare un regalo. Voglio dirti la verità, voglio che tu sappia, e che lo sappia da me, come stanno davvero le cose, in questo nostro patetico e ridicolo mondo.

Le persone che ti ameranno per quello che sei veramente saranno poche, pochissime. Immagino che scoprirai presto quanto sia facile, a volte, trovarsi a vivere di compromessi, scendere a patti con se stessi per sentirsi accettati. Ma questo lo facciamo tutti, è solo avvilente provare quella sottile vergogna prima di addormentarci, le sere che passiamo da soli. Vorrei insegnarti a non temere niente e nessuno, vorrei che imparassi presto, prestissimo, a lasciarti alle spalle chi non ha fiducia in te perché da te si sente diverso. Vorrei che ti venisse semplice comprendere chi, tra tutte le persone che incrocerai in questo tuo viaggio, è degno della tua amicizia e del tuo amore.

Vorrei che l’amore che darai fosse solo un amore puro, estremo, senza riserve e senza rabbie. Vorrei che ogni singola, dolorosa esperienza ti sia utile a non ripetere lo stesso errore due volte, ma vorrei anche che capissi che scorticarsi e sentirsi lacerati dentro è vivere la vita. Mi piace immaginarti sempre pronto a sorridere, anche nelle notti più buie. Troverai qualcuno che ti farà sentire una piuma nel vento e che strazierà la tua anima talmente tanto da farti mancare il respiro. Se sarai fortunato, ti darà la possibilità di entrare nel suo cuore.

Gioca tutte le tue carte e trova nutrimento nelle piccole cose.

Quando ti sentirai solo, in questo patetico, ridicolo mondo, pensa allo stupore che ti riserverà scoprire qualcosa di nuovo, soprattutto se è in te stesso. Ricorda che la tua unicità è la tua forza e che chi non ti comprende e non ti accetta, non merita le tue scuse e le tue energie. Trova nel tuo cuore il modo di perdonare, perdona sempre.

Prego affinché tu sia molto amato e viva di un amore che non lascia spazio per null’altro. So che un giorno sarai pronto a combattere le tue battaglie, ma so anche che prima di quel momento sarai capace di trovare alleati forti e sinceri, che non ti lasceranno mai fuori dalla porta.

Sappi che capiterà che la gente ti sorriderà senza che ci siano veri sorrisi per te. Tu, per un sorriso vero, sii pronto a ringraziare. Ricorda di scappare solo di fronte alle persone che faranno uscire la parte peggiore di te. Ricorda di tenere stretto ciò che ti regala momenti di felicità nonostante ti sentirai attraversato dagli sguardi di chi non capirà perché, o peggio, di chi si volterà dall’altra parte. Trova la strada per ridere rumorosamente, per ballare selvaggiamente, per ubriacarti di gioia, per volare in un desiderio, per deporre le armi.

Conserva i ricordi, anche quelli meno belli. Credi in te stesso e nella tua capacità di giudizio. Sii capace di affrontare scontri e prova a vedere le cose con gli occhi del tuo avversario, immedesimarsi in chi si ha davanti è un dono.

Spero che tu abbia la forza di conoscerti e di far brillare la tua luce interiore, la sola cosa che ti permetterà di essere davvero sereno. Gli altri non sono che un contorno, volti dipinti nella scenografia dello spettacolo di una vita che è solo e soltanto tua.

Ti lascio vivere adesso, augurandoti di dimenticare tutto quello che hai letto, così da poterti stupire ogni giorno. Ricorda soltanto, mia anima, mio cuore, di provare ad amare tutto il nostro patetico, ridicolo mondo ma te stesso, mio caro, più di tutto e più che mai.

 


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