Solo sei operatori su dieci nel punto nascite più “prolifico” della regione. A rischio l’assistenza alle neo mamme. Come scrive oggi “Repubblica”, l’ospedale Vittorio Emanuele di Gela ha comunicato ai suoi pazienti che dovrà sospendere i tracciati per le donne all’ultimo mese di gravidanza a causa della mancanza di personale. Con un utenza di 120mila persone, il reparto di ostetricia dell’ospedale di Gela è stato promosso da qualche mese a punto nascite regionale. Ogni anno sono oltre mille i bambini che nascono nell’ospedale gelese, registrando così il record siciliano di neonati. Ma le buone notizie finiscono qui, perché i sindacati segnalano una situazione di organico ridotto del 40%. Attualmente il personale di ostetricia è composto da sei medici e quattro ostetriche, circa il 60% di quello necessario per rispondere ai bisogni del reparto.
Dopo la chiusura di alcuni punti nascite nel Nisseno, i cittadini di Niscemi, Butera e Mazzarino si trovano costretti a rivolgersi al reparto di ostetricia dell’ospedale di Gela, aumentando così l’utenza e le difficoltà del reparto sotto organico. Il direttore del Vittorio Emanuele, Luciano Fiorella, dichiara che “l’amministrazione si sta muovendo per ottenere il 100% dei medici e dei tecnici necessari allo svolgimento delle attività, che nonostante tutto – commenta il manager – si sono svolte sempre con la massima professionalità”.