Gemelli sentito dai pm di Potenza | "Volevo parlare, sono più rilassato" - Live Sicilia

Gemelli sentito dai pm di Potenza | “Volevo parlare, sono più rilassato”

L'imprenditore, compagno dell'ex ministro Giudi, è stato interrogato per oltre due ore.

POTENZA – “Avevo una gran voglia di parlare, me ne è stata data la possibilità: è chiaro che sono più rilassato”. Sono le 14,55, si è appena concluso il suo interrogatorio di due ore e mezza e Gianluca Gemelli si lascia andare solo a una considerazione sul suo stato d’animo. Per il resto, su quanto si sono detti, alla presenza dell’avvocato Paolo Carbone, lui e i magistrati potentini nell’ufficio del procuratore aggiunto Francesco Basentini, che ha condotto le indagini assieme alla collega Laura Triassi e alla delegata della Direziona nazionale antimafia Elisabetta Pugliese, non ha potuto aggiungere nulla: “Non posso parlare di null’altro – ha detto un Gemelli sembrato alleggerito – perché ci hanno detto che l’interrogatorio è secretato. Per cui abbiamo preso l’impegno di non parlare. Arriverà il momento in cui potremo parlare. Ad oggi ci dicono di secretare il tutto e noi obbediamo. Rispettiamo le direttive che ci sono state date, non è cattiva volontà. È durato due ore e mezza/tre ore: io avevo voglia di parlare – ha ripetuto – me ne è stata data la possibilità, è chiaro che sono più rilassato”. L’avvocato Paolo Carbone ha ricordato che è stato il suo assistito a chiedere di essere sentito. Per il resto, anche lui ha aggiunto: “Abbiamo il dovere di tacere”. Com’è noto Gemelli è considerato l’uomo chiave dell’inchiesta su petrolio e lobbies, che ha portato alle dimissioni della compagna, la ex ministra dello Sviluppo economico Federica Guidi. I magistrati ipotizzano per l’ex commissario di Confindustria Siracusa il reato di associazione a delinquere, traffico d’influenze e corruzione, nell’ambito dell’inchiesta sul petrolio partita dal centro Oli di Viggiano, con particolare riferimento alle estrazioni di Total a Tempa Rossa, e giunta al Porto di Augusta dove gli interessi di Gemelli sarebbero stati legati alla costituzione di una società per lo stoccaggio del petrolio.

L’imprenditore siciliano (compagno dell’ex ministra Federica Guidi) era entrato dall’ingresso principale del palazzo di giustizia e non aveva risposto alle domande dei giornalisti. Il suo avvocato, Paolo Carbone, invece, aveva detto che Gemelli “è venuto a Potenza per chiarire ogni cosa”.

*Aggiornamento Ansa delle 18.15

L’imprenditore Gianluca Gemelli – che oggi, negli uffici della Procura della Repubblica di Potenza, ha avuto un “faccia a faccia” di circa tre ore con i magistrati titolari dell’inchiesta sul petrolio in Basilicata – ha presentato una memoria difensiva. I contenuti dell’interrogatorio sono stati secretati. Secondo quanto si è appreso, Gemelli, difeso dall’avvocato Paolo Carbone, ha risposto alle domande che gli sono state poste dai magistrati (erano presenti il procuratore aggiunto Francesco Basentini, il sostituto Laura Triassi e il pm della Direzione nazionale antimafia Elisabetta Pugliese). All’interrogatorio erano presenti anche alcuni investigatori della Squadra mobile della Questura di Potenza, tra i quali il dirigente, Carlo Pagano.


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