Geografia a cinque stelle | La carica dei grillini di Sicilia - Live Sicilia

Geografia a cinque stelle | La carica dei grillini di Sicilia

Nessun circolo e nessuna tessera di partito. Ecco come il Movimento cinque stelle è presente sul territorio partendo dal web. Sullo sfondo le prossime elezioni amministrative. “Per noi è importante alimentare una cultura civica”, sottolinea il deputato regionale Giorgio Ciaccio.

Le amministrative
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PALERMO – Sono il vero spauracchio nello scenario della politica italiana. Dopo il boom delle elezioni politiche i grillini sono attesi a fine aprile ad un’altra prova del nove, quella delle elezioni amministrative. Potrebbero quindi essere eletti i primi sindaci siciliani a cinque stelle. Dove saranno presentate le liste del M5S ancora non è dato sapersi. La prassi per avere il via libera all’utilizzo del marchio registrato da Beppe Grillo è infatti abbastanza complicata.

 La prima tappa del percorso evolutivo dei gruppi locali è la formazione dei meetup. Questi sono punti di incontro digitali, che utilizzano una piattaforma di proprietà di una società americana, simile ad un social network. Una piattaforma a pagamento. Creare un meetup costa infatti 130 euro all’anno. La geografia a cinque stelle è quindi digitale. Non basta però creare un meetup per presentare una lista alle elezioni amministrative. “Si invia una richiesta direttamente al blog nazionale di Grillo – precisa Giorgio Ciaccio, deputato regionale del Movimento cinque stelle – dove si attesta quanto richiesto dal regolamento. Bisogna avere il casellario giudiziario pulito e non essere iscritti ad alcun partito”. In Sicilia però gli attivisti hanno deciso di aggiungere altri due paletti: “Nessuna candidatura nelle ultime due legislature e nessun carico pendente”, precisa Ciaccio. Le liste finora certificate in Sicilia sono solo quattro, le uniche in cui il Movimento cinque stelle si è presentato alle elezioni: Palermo, Caltanissetta, Caltagirone e Sciacca. Questo significa che sia a Catania che a Messina dovranno avere l’ok di Grillo per presentare una lista con le cinque stelle nel logo.

I meetup siculi sono poco meno di un centinaio. Il più numeroso è quello di Catania, con quasi 2.500 iscritti. Seguono quelli di Palermo (2.000) e Messina (900). A ruota poi Trapani, Siracusa, Ragusa e Caltanissetta. Non solo i capoluogo di provincia. Fra i comuni al voto in occasione delle prossime elezioni amministrative ci sono diversi centri in cui l’enclave grillina è particolarmente numerosa. E’ il caso di Partinico e Casteldaccia in provincia di Palermo; di Castellammare, Paceco e Valderice nel Trapanese, di Menfi, Licata e Grotte nell’Agrigentino. Grande partecipazione e curiosità attira il M5S anche a Riesi nel Nisseno e a Piazza Armerina, così come nella ricca Taormina. Fra Siracusa e Ragusa ci sono cospicue colonie a cinque stelle a Francofonte, Rosolini, Modica e Pozzallo. Una massiccia partecipazione è poi quella della provincia di Catania, nell’ordine Adrano, Belpasso, Mascalucia, Mascali, Gravina e Biancavilla hanno meetup decisamente affollati. Tutte queste sono città in cui si andrà alle urne il prossimo 21 e 22 aprile. E c’è da scommettere sul fatto che diverse liste del Movimento cinque stelle verranno presentate, così come che parecchi consiglieri comunali grillini approderanno sulla scena della vita politica locale.

 Esiste però un concreto rischio di “inquinamento” delle liste grilline da parte di personaggi provenienti dai partiti. Non c’è da stupirsi del fatto che qualcuno possa sfruttare il marchio di Beppe Grillo con l’obiettivo di rastrellare qualche voto in più. Nei giorni scorsi un caso è scoppiato a Trecastagni, a pochi chilometri da Catania, dove il coordinatore del locale meetup si è scoperto essere un consigliere comunale eletto con una lista civica. “Se ci sarà chiesto faremo da supporto a chi deve certificare le liste”, dice la deputata regionale Angela Foti. Difficile infatti che chi dà il via libera alle liste controlli direttamente tutti i candidati. “Lo spirito del movimento – racconta Giorgio Ciaccio – consiste nell’alimentare una cultura civica, in cui l’elemento principale è la partecipazione. Se ci sono personaggi che sono stati eletti dai partiti saranno allontanati dagli altri componenti del gruppo”. Una sorta di controllo certificato dall’interno, la cui efficacia andrà verificata cammin facendo. Certo è che l’autorizzazione a usare il simbolo può essere fornita solo da Giuseppe Piero Grillo da Genova. Sempre lui può scegliere di sottrarla in qualunque momento a chi viola le regole del movimento. E’ successo a Giovanni Favia e Federica Salsi in Emilia Romagna. Dopo le elezioni potrebbe succedere anche altrove, in Sicilia come nel resto d’Italia.


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