AGGIORNAMENTO
SABATO 8 SETTEMBRE
16.09 “Riguardo alla vertenza Gesip – si legge nella nota – le organizzazioni sindacali Asia, Cisas e Ugl hanno scelto unitariamente di non manifestare a Roma, martedì 11 settembre in occasione dell’insediamento del tavolo interministeriale sull’emergenza Palermo, perché qualsiasi manifestazione di protesta in quella occasione sarebbe inopportuna. Sarebbe meglio prima di qualsiasi azione, conoscere l’esito della riunione. Asia, Cisas e Ugl erano disposte a recarsi a Roma ma per richiedere con forza la realizzazione proprio di questo tavolo, voluto dal sindaco Orlando e dal prefetto Postiglione. Accertato che da martedì si passerà dalle parole ai fatti, in una riunione in cui non si parlerà solo di Gesip ma di tutta la grave situazione dei servizi nella città di Palermo comprese le altre aziende compartecipate dal Comune – alla presenza degli esponenti di ben sei ministeri -andare a manifestare sarebbe tra l’altro come autoaccusarsi di essere il “male” di Palermo. Cosa che la Gesip non è. Il sindacato Asia, che ha da sempre promuove la costituzione di una nuova società consortile per i servizi essenziali e strumentali, quale meccanismo necessario per la risoluzione definitiva delle problematiche relative alle varie aziende compartecipate (progetto da sempre appoggiato da Ugl e Cisas), è disposta ad andare a Roma nella scongiurata ipotesi di esiti negativi della riunione per la vertenza Palermo ma solo attraverso una mobilitazione generale della cittadinanza”.
15.05 “E’ singolare l’atteggiamento adottato da alcune sigle sindacali – dice Sandro Cardinale di Usb – che in un momento così delicato, la loro passione è quella di fare la corsa alla notorietà sui giornali con il giornalista amico di turno, è una passione compulsiva che nutrono per il mero obbiettivo del protagonismo probabilmente ai fini di qualche tessera in più, o di qualche altro obiettivo fuori dalla logica sindacale. La USB/RdB vuole ricordare a coloro che adottano questo modo di fare sindacato che la ” lotta ” E’ dei lavoratori e non di questo o di quel sindacato e che senza la forza dei lavoratori il sindacato vale zero… In questi giorni convulsi di manifestazioni si è assistito alla monopolizzazione delle varie iniziative messe in atto da alcuni esponenti di alcune organizzazioni sindacali e quello che non si capisce che le stesse iniziative non sono a titolo individuale o della sigla cui si rappresenta, ma di tutti i lavoratori sempre per lo stesso principio di cui sopra… Se si monopolizzano le azioni di lotta, facendo propaganda o facendo la corsa allo scoop giornalistico, si rischia di fare una guerra fraticida, fra le organizzazioni e fra lavoratori e organizzazioni sindacali, spaccando il fronte unico e rischiando di compromettere il vero obbiettivo. E’ utile ricordare ai lavoratori e non, che all’interno della vertenza Gesip vi sono sigle sindacale che pur non figurando mai sui giornali, hanno un ruolo fondamentale all’interno della stessa vertenza, anche per il loro peso politico e rappresentativo, che a differenza degli altri si appassionano al quello che è il vero obiettivo… e che in queste pseudo olimpiadi sindacali non concorrono per nessuna medaglia né tantomeno per qualche tessera in più… La medaglia vera per la Usb/RdB sarà la risoluzione definitiva del problema dei lavoratori della Gesip”.
13.23 “Nessun tutor all’interno della Cattedrale, Giannotta non è l’unico sindacalista presente e non abbiamo sponsorizzato nessuna Sigla Sindacale, ma siamo qui per difendere il nostro posto di lavoro come lavoratori”. A dichiararlo Mimmo Donzelli del sindacato Alba. “Rimarremo qui ad oltranza, sostenendoci a vicenda senza mollare la presa in alcun modo, troppe promesse sono andate a vuoto a cominciare dalla messa a disposizione dei pullman per recarci a Roma e dalle tante date per l’inizio di questo benedetto tavolo tecnico mai cominciato ed è per questo che andremo avanti fino a quando non vedremo lo stesso materializzarsi”.
VENERDI’ 7 SETTEMBRE
18.58 “Si è svolto oggi a Villa Niscemi un incontro tra l’amministrazione comunale di Palermo e quella della Regione Siciliana, rappresentata dall’assessore Gaetano Armao”, si legge in una nota di Palazzo delle Aquile. “L’incontro è stato l’occasione di approfondimento utile per superare limiti e vincoli legati all’attuale normativa e per ottenere conferma da parte della Regione dell’immediato trasferimento all’Amministrazione comunale di somme di cui all’Ordinanza di Protezione civile di maggio, necessari per fronteggiare l’emergere di servizi e personale Gesip, e ciò non appena si sarà pronunciato il tavolo tecnico interministeriale convocato per martedì 11 settembre a Palazzo Chigi. Armao parteciperà al tavolo di crisi convocato per lo stesso giorno 11 settembre 2012 a Palazzo Chigi, con il Sindaco e con tutti i Ministeri interessati, sostenendo l’attenzione del Governo Regionale per l’approccio progettuale di Palermo per un rilancio dei servizi resi di tutte le partecipate e per la garanzia dei relativi livelli occupazionali”.
18.31 “Abbiamo occupato pacificamente il tetto della Cattedrale, fino alle otto di stamattina. Avevamo chiesto il cambio ad alcuni colleghi, ma ci hanno detto di no. Visto che non c’è alcuna organizzazione tra noi lavoratori, ho deciso di scendere dal tetto. E’ giusto, a questo punto, l’appuntamento di martedì per capire come finisce. Non vedo perché io, Salvo Barone e altri dobbiamo rischiare per gli altri. Giannotta per quattro giorni non si è visto, mentre oggi si erge a tutor”. Questo quanto dichiarato da Antonino Mercante, vicesegretario dell’Ugl.
17.49 Il segretario generale della Uiltucs Sicilia, Pietro La Torre, ha inviato una lettera al sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri Catricalà, ai ministri Barca e Cancellieri, e una seconda ai segretari dei principali partiti nazionali. Missive per chiedere un intervento in favore di Palermo e delle sue disastrate casse. “Gesip e i suoi lavoratori sono diventati i parafulmine su cui si sono scaricati i problemi del Comune – scrive La Torre – un mancato intervento metterebbe in ginocchio la città”. Accorato anche l’appello a Pd, Pdl e Udc: “Non si può più percorrere la strada di scaricare sugli altri un ingombrante quanto delicato problema che, se lasciato senza governo, non potrà creare che macerie e gravissime ripercussioni sociali”.
PALERMO – Prosegue la protesta degli operai della Gesip, senza paga e senza lavoro dal 31 agosto e in attesa dei 5 milioni di euro previsti da un’ordinanza della protezione civile di maggio, che da ieri mattina stanno occupando simbolicamente la Cattedrale. Una trentina di dipendenti questa notte ha dormito sulle panche della navata centrale del Duomo e continua a rimanere all’interno, mentre un centinaio è presente all’esterno. Il gruppo che ieri era salito sul tetto, invece, è sceso a tarda notte lasciando affisso lo striscione con scritto “Dove sono i politici siciliani a Roma? Vergognatevi”. Un’altra ventina di operai, infine, presidia Palazzo delle Aquile senza comunque creare disagi alla circolazione.
I lavoratori non intendono mollare la presa e annunciano che continueranno la protesta ad oltranza fino a quando non arriveranno notizie ufficiali sul loro futuro. La situazione è di relativa serenità, infatti i turisti e i fedeli possono accedere senza alcun tipo di problema al Duomo. Anche il cordone della polizia è meno consistente rispetto a ieri, attualmente gli agenti in assetto antisommossa presenti davanti l’ingresso della Cattedrale sono appena una dozzina.
Relativa serenità che viene confermata anche da padre Filippo Sarullo, che a Livesicilia dichiara: “I dipendenti della Gesip non hanno creato alcun problema, stanno occupando simbolicamente e pacificamente la Cattedrale e sino a quando non porteranno disagi saranno accolti come cristiani”. Sulle accuse circolate nella tarda serata di ieri, secondo cui avrebbe intimato di fare caricare gli operai qualora non avessero sgomberato la cattedrale, il parroco risponde così: “Non è affatto vero, ribadisco che non c’è alcuna intenzione di remare contro i lavoratori purché rispettino il luogo di culto che li sta accogliendo, così come è avvenuto sino a questo momento”.
Pietro Giannotta, sindacalista Cisal, tuttavia smentisce quanto dichiarato dal parroco. Nel corso di un’intervista rilasciata a Livesicilia afferma: “Don Filippo Sarullo ha minacciato me personalmente, mi ha detto che se non fossimo usciti dalla Cattedrale saremmo stati caricati dagli agenti. Subito dopo, però, ha negato tutto. Definisco ingiusto il suo atteggiamento, dato che ci troviamo in Cattedrale in modo pacifico, provvedendo alla pulizia e al controllo del Duomo. Io sto portando avanti anche uno sciopero della fame, che non conoscerà soste sino a quando non otterrò notizie certe dalle istituzioni”.
Giannotta, inoltre, fa il punto sulle prossime mosse degli operai: “Noi che da due giorni ci troviamo all’interno della Cattedrale rimarremo qui ad oltranza, sostenendoci a vicenda senza mollare la presa in alcun modo. Un altro gruppo di colleghi, tra cui Salvo Barone (sindacalista Asia, ndr), ieri è salito sul tetto, decidendo successivamente di scendere e di andare via alle due del mattino. Ognuno protesta nel modo che ritiene più opportuno, noi rimaniamo qui”.
Pronta arriva la puntualizzazione di Barone, che a Livesicilia dice: “In merito a certe considerazioni, chiarisco che le scelte adottate sono dettate non solo da episodi vertenziali ma anche da una vita personale che è strettamente privata, pertanto non dobbiamo alcuna spiegazione a nessuno per la scelta soggettiva fatta nelle prime ore del mattino. Stando alle diatribe sindacali, riteniamo che in questo momento così delicato sia più opportuno stemperare gli animi, perché gli asti adesso sortiscono fragilità e crepe improduttive. In un paese democratico ognuno è libero di manifestare nel modo che crede, nel rispetto della legge. Tutte le manifestazioni a tutela dei diritti dei lavoratori sono sicuramente rispettabili”.